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19 aprile 2024

Treviso

"Le primarie un successo, il Pd è pronto a rialzare la testa"

Zorzi, segretario provinciale:" Andiamo avanti con ancora più determinazione"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - “Le primarie di domenica ci dicono che il Partito democratico, nonostante la campagna di odio di questi mesi e lo smarrimento della nostra gente dopo la sconfitta del 4 marzo 2018, è ancora vivo ed è pronto a rialzare la testa”. Queste le parole di Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Pd Treviso, all’indomani delle primarie del partito che hanno visto la vittoria di Nicola Zingaretti.

Un successo, sottolinea Zorzi, confermato anche dall’affluenza: nella Marca 13.819 persone si sono recate ai seggi. “Quasi 1.000 in più delle ultime primarie del 2017 un risultato incredibile, insperato alla vigilia, che dà a tutti noi la forza di andare avanti con ancora più determinazione. Il voto ci consegna un segretario pienamente legittimo - aggiunge il segretario provinciale - È senza dubbio una grande responsabilità per Zingaretti. Però spetta a ciascuno di noi metterlo ora nelle condizioni di svolgere al meglio la sua funzione, affinché possa intervenire da subito sui principali nodi politici, tra cui quello dell’autonomia regionale”.

Soddisfatto anche il capogruppo del Pd di Treviso, Stefano Pelloni: “A Treviso abbiamo messo in campo sei seggi con cinquanta scrutatori e questo sforzo è stato premiato con un boom nell'affluenza, passata dai 2200 votanti del 2017 ai 2700 votanti di domenica. E’ un dato che ci riempie di orgoglio ma che ci responsabilizza: abbiamo avvertito la preoccupazione dei trevigiani che sono venuti a votare, per opporsi ad un governo che sta riducendo gli investimenti e azzerato la crescita, nascondendo le loro contraddizioni interne in battaglie ideologiche sulla sicurezza.”

Secondo Pelloni la grande affluenza ai seggi del comune capoluogo va letta anche in ottica locale: “In tanti hanno lamentato una città ferma, occupata a discutere di mozioni antiabortiste o di chiusura di Ztl, ma che non propone nulla per dare seguito alla svolta nel mondo culturale e turistico che ha contraddistinto i cinque anni trascorsi – sottolinea il capogruppo Dem – un’amministrazione immobile che vive di rendita sull’eredità ricevuta, come sui progetti del Bando Periferie, e che cancella i consigli comunali perché non ha proposte da discutere.”  

 


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