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19 aprile 2024

Conegliano

Le rane? Piacciono. Soprattutto nei tortelli

A Santa Lucia torna la Festa delle rane

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Le rane? Piacciono. Soprattutto nei tortelli

SANTA LUCIA DI PIAVE - Se nel piatto c'è la rana, la gente arriva. Lo confermano le presenze alla più grande manifestazione enogastronomica italiana a base di rana, quella di Santa Lucia.

Si terrà dal 16 al 26 maggio la 31° edizione della tradizionale Festa delle Rane, organizzata dall’associazione ENAR. Un evento che richiama ogni anno intenditori da tutte le regioni del Nord Italia e anche dall’estero, in particolare da Austria e Slovenia.

 

Solo a Santa Lucia di Piave, infatti, si possono degustare alcune specialità le cui ricette sono il frutto di anni di sperimentazioni in cucina da parte di chef locali, cultori della carne di rana, come la “Rana imperiale”, al forno con guazzetto di pomodoro e polentina, o il risotto alla polpa di rana e i tortelli di rana conditi con burro e salvia. Non manca dal menù la rana fritta, quella che si consuma di più.

 

«La kermesse è cresciuta di anno in anno e questo ci rende orgogliosi – afferma Nicola Bariviera, giovanissimo presidente dell’ENAR, subentrato l’anno scorso a Vinicio Zanetti, uno dei soci fondatori - Il nostro obiettivo di radicare nel territorio una manifestazione nata per gioco è stato centrato da tempo. Oggi facciamo dai 20 ai 25 mila coperti a edizione. Questo ci consente di anno in anno di investire in qualità. Il fine principale resta quello di far stare insieme le persone, valore che diventa ancora più importante in un momento di grande difficoltà economica e di disorientamento generale. La Festa delle Rane resta un appuntamento del territori, per il territorio».

 

La manifestazione - oggi gemellata con feste analoghe a Ferrara, Perugia, Teramo e Vicenza - nacque nel 1983 dallo spirito goliardico di un gruppo di amici, desiderosi di riassaporare quel piatto della loro infanzia, che smuoveva dentro i ricordi mai sbiaditi di quando la fame li spingeva, insieme ai papà e ai nonni, a dare la caccia agli anfibi, di notte, nei fossati ricchi d’acqua delle nostre campagne. Oggi la fame è passata e si è estinto anche l’oggetto del desiderio, quella rana verde che gracida sempre più di rado nei nostri fossati per via di inquinamento e antropizzazione. Ma è rimasta, anzi cresce, la voglia e il bisogno di stare insieme, di mangiare bene a prezzi convenienti, di trascorrere qualche ora serena con la famiglia, di divertirsi con i concerti dei propri beniamini e ballare walzer, polka e mazurche nella grande sala del liscio.

 

La solidarietà è sempre stato uno dei fiori di occhiello dell’ENAR e della Festa delle Rane. La manifestazione ogni anno raccoglie fondi a beneficio di alcune organizzazioni no profit del territorio - le associazioni legate al mondo dell’handicap “Amici di Diego”, “Piccolo Rifugio”, “Persone Down” - le stesse che vengono coinvolte annualmente nella cena sociale (quest’anno il giovedì 23 maggio). Ad oggi l'ENAR conta più di cento soci e oltre centocinquanta collaboratori che ogni anno non fanno mancare la loro presenza nello svolgimento di altre manifestazioni del territorio. L’ENAR, dall’anno scorso, è gestita da un gruppo di giovani, figli dei “vecchi” soci fondatori, nemmeno trentenni, che hanno preso dai padri il testimone dell’associazione. Un esempio di ricambio generazionale perfettamente riuscito.

 



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