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28 marzo 2024

Castelfranco

Le testimonianze degli ebrei internati a Castelfranco

In Biblioteca una teca con documenti relativi alla segregazione che una ventina di ebrei stranieri hanno dovuto subire

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teca internati

CASTELFRANCO - Alla vigilia della Giornata della Memoria di domenica 27 gennaio, l’Amministrazione comunale attraverso l’Assessorato alla Cultura e le Direzione della Biblioteca civica, ha aperto i suoi archivi proponendo documenti inediti sulla tragedia della Shoah.

Da quest’oggi e per una quindicina di giorni, è stata allestita in Biblioteca una teca contenente alcuni documenti originali dell’epoca, testimonianza della segregazione che una ventina di ebrei stranieri hanno dovuto subire.

 

Così viene raccontato al visitatore la circostanza che ha interessato la Città: ”Sul finire del 1941, dopo l’invasione dei Balcani da parte dell’Asse e dopo il dilagare della Germania nazista attraverso l’Europa orientale, nelle città costiere della Dalmazia, occupata dall’Italia pochi mesi prima, si raccolsero, profughi, numerosi ebrei di varie nazionalità. Essi fuggivano dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia, dall’Austria, dall’Ungheria, dalla Bulgaria, dalla Jugoslavia. Molti vennero respinti ed espulsi, e in tal modo condannati ai campi di concentramento. Altri, che per varie ragioni non furono rifiutati, vennero invece internati in varie zone del Regno d’Italia. Nel novembre-dicembre 1941 furono 1095 gli ebrei stranieri internati in Italia, 233 dei quali furono assegnati alla provincia di Treviso. Tra quest’ultimi, 20 vennero destinati a Castelfranco Veneto”.

 

I documenti esposti sono una parte di un ricco faldone conservato nell’Archivio Storico Comunale che riporta documenti di identità, di provenienza, registri, corrispondenza con la Questura, fotografie ma anche lettere personali di questi Ebrei presenti a Castelfranco tra il 30 novembre 1941 ed il 13 settembre 1943, giorno della partenza dell’ultimo Ebreo da Castelfranco. Questi i loro nomi: Stanislao Breuer (bambini di 8 anni), Leo Fürst, Heinz Fürst, Franziska Goldberg, Emil Herzl, Hans Herzl, Maximilian Herzl, Gertrude Klein, Michael Israel Kreilisheim, Samuel Kreilisheim, Herbert Mannheimer, Ludwig Mannheimer, Eller Piszker, Sofia Pohorille, Mathilde Pollak, Otto Pressburger, Ida Taussig, Olga Vogel, Martha Weinstein ed Adolf Wisnica. Molte le storie nate attorno a questi Ebrei di amicizia con alcuni cittadini castellani (Pressburger che frequentava la casa di antifascisti castellani per sintonizzarsi su stazioni radio clandestine ed estere), ma anche di intimità come quello tra una ragazza di Castelfranco ed Hans Külberg.

 

“Nella busta “Ebrei stranieri internati. 1940 - 1945” dell’Archivio Storico Comunale, insomma, sono depositati gli scampoli di vicende umane prese dentro il ciclone di uno dei momenti più bui della storia d’Europa. Restano, oggi, questi residui di carta: nomi, cognomi e volti che in certo qual modo ci osservano ancora”. L’esposizione è il primo atto di un percorso che l’Assessorato alla Cultura e la Direzione della Biblioteca intendono attuare per proporre, nello stesso contesto, altri documenti presenti nell’Archivio Storico comunale con cadenza periodica.

 



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