29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

31/03/2024pioviggine e schiarite

29 marzo 2024

Nord-Est

Lega, "Subito il congresso"

Scontro tra Bossi e Tosi accende tensioni

|

|

Lega,

VENEZIA - L'onda lunga dei fischi di Pontida si rafforza oggi dopo le parole di Umberto Bossi e si infrange con violenza contro il segretario veneto Flavio Tosi. "In Veneto per forza dobbiamo fare il congresso" dice convinto il senatur, che mette sotto accusa la gestione da pugno duro del sindaco di Verona. "Non c'é una sola provincia che sta in piedi da sola" rincara, alludendo alle tre sezioni provinciali commissariate.

 

"Le polemiche non interessano né a me né agli elettori leghisti" risponde Tosi, che dice di non voler replicare ma bolla come "questioni irrilevanti rispetto ai problemi di una città da amministrare" le sferzate bossiane sui picchiatori in azione domenica. Dalle parole del senatur riaffiorano i contrasti che da sempre segnano il rapporto con il 'pupillo' veronese di Maroni. "In passato c'é stato qualche problema tra noi - sottolinea il senatur - quando aveva tutta la sua famiglia nella sede della Lega e io li ho cacciati". Come non ricordare poi lo "stronzo" che Bossi affibbiò, senza tanti giri di parole, a Tosi. "E' uno che ha portato nella Lega un sacco di fascisti - accusò nell'ottobre 2011 - cosa che non potrà essere sopportata per molto". In quell'occasione Tosi abbozzò e qualche giorno dopo, a favor di giornalisti, si ritrovò persino ad ammettere: "magari un po' stronzo lo sono pure".

 

Oggi le frasi di Bossi, che definisce 'fascisti' i picchiatori che avrebbero agito a Pontida, suonano come musica per le orecchie dei suoi sostenitori, tanto più dopo aver appreso che il sindaco di Verona nell'ordine del giorno del consiglio veneto di sabato prossimo ha aggiunto in queste ore la voce sinistra "provvedimenti disciplinari", in relazione proprio ai dissensi sonori incassati domenica dai 'pistola', come li ha chiamati Maroni.

 

"Io sto sempre e solo con Umberto Bossi - taglia corte l"ereticò padovano Santino Bozza, già colpito dall'espulsione - Roberto Maroni e Flavio Tosi sono banditi e lo abbiamo visto anche a Pontida". Copione analogo per la 'pasionaria' Paola Goisis, una tra le poche esponenti venete del Carroccio a manifestare esplicitamente il proprio dissenso alla linea Tosi, nonostante il 'cartellino giallo' che il segretario ha inviato qualche tempo fa agli esternatori a mezzo stampa. "Bossi come sempre ha ragione: avevamo chiesto il congresso - dice - come esigenza dopo il risultato delle elezioni politiche". Stesso concetto per Giovanni Furlanetto, uno dei tre consiglieri che domenica ha srotolato sul palco di Pontida lo striscione 'Veneto, congresso subito'. "Sono perfettamente d'accordo, ben venga quanto prima - spiega -. E' da quando siamo commissariati che lo chiedo, lo aspetto e sono certo che è l'unico modo per ricompattarci".

 

Mentre il governatore Luca Zaia si limita ad un secco 'no comment' alle parole di Bossi, il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, chiamato a commissariare Venezia, si schiera con il segretario veneto. "Il congresso è stato fatto un anno fa - contrattacca - e ora siamo in piena fase operativa per il riordino del Carroccio in regione, quindi un'ulteriore congresso è del tutto inutile". "Nell'ultimo congresso federale in via Bellerio a Milano - aggiunge - si è data massima autonomia alle 'nazioni' e quindi ogni eventuale decisione su un congresso da noi spetta solo e solamente a noi stessi e non a Bossi o altri".

 



vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×