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29 marzo 2024

Cronaca

"Legalità e passione", cosa diceva su Facebook il sindaco arrestato per corruzione

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"Serietà, concretezza, passione". Sono queste le parole che campeggiano sul profilo Facebook di Edoardo Mazza, il sindaco di Seregno arrestato questa mattina nel corso di un maxi blitz scattato contro le infiltrazione della 'ndrangheta in Lombardia. Il sindaco del piccolo comune in provincia di Monza è ora ai domiciliari, accusato di corruzione per aver favorito gli affari di un noto costruttore ritenuto legato alle cosche, in cambio di voti.

Avvocato di 38 anni, Edoardo Mazza si dedica alla politica, di cui si dice "appassionato da sempre", da circa 10 anni. "Nonostante la mia giovane età - si legge tra le informazioni sul suo profilo social - ho una grande esperienza politica che userò al meglio se sarò Sindaco di Seregno. Difenderò i valori più importanti, come la famiglia, con concretezza e passione". E' stato eletto sindaco di Seregno nel 2015 in una coalizione di centrodestra sostenuta anche da Forza Italia e Lega Nord. E' da sempre molto attivo su Facebook, dove da tempo dedica un appuntamento fisso ai suoi cittadini: ogni giovedì, tramite una diretta di circa 10 minuti, Mazza tiene la rubrica "a tu per tu con il sindaco". "Un'occasione - sostiene Mazza - riservata a coloro che vogliono sapere quali sono i lavori che svolge l'amministrazione comunale" e che vogliono interagire con domande e osservazioni.

Tra le tante dirette postate, colpisce in particolare una, fatta dopo la vicenda degli stupri di Rimini, nella quale il sindaco compare 'armato' di forbici, l'arma che "molto in questo momento vorrebbero usare per punire gli animali che hanno compiuto questo efferato delitto". Mazza ci tiene a sottolineare che quello strumento "non rappresentano il mio stato d'animo" ma "se fossi il padre di quella ragazza, altro che forbici...". Tanti i post con i quali il sindaco di Seregno si schiera a fianco della legalità e molte anche le partecipazioni ad eventi dedicati alla memoria delle vittime della mafia.

"Nella nostra quotidianità non dobbiamo mai avere paura di dire la verità; non dobbiamo avere paura della giustizia; non dobbiamo avere paura delle regole. La legalità è, soprattutto, sapere essere coerenti: con i buoni propositi e le promesse che predichiamo; con le buone azioni che annunciamo; con le leggi che il Paese approva ed è poi chiamato a rispettare", scriveva pochi mesi fa. E, in un post pubblicato in occasione dei venticinque anni dall'uccisione del giudice Paolo Borsellino, Mazza scriveva: "Mai tirarsi indietro. Questo è il messaggio che Paolo (Borsellino) e Giovanni (Falcone) ci lasciano. Alla politica, alle istituzioni, alle imprese, ai semplici cittadini".

 



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