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20 aprile 2024

Italia

"L'Europa va cambiata. Siamo vicini a una svolta storia", Salvini e Orbàn uniti

| Chiara Martinoli |

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| Chiara Martinoli |

È durato poco più di un’ora il colloquio tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Primo ministro ungherese Viktor Orbán. L’incontro, che si è svolto ieri pomeriggio presso la Prefettura di Milano, ha suscitato polemiche a sinistra (in migliaia hanno partecipato alla manifestazione concomitante per un’”Europa senza muri”) e malumori perfino all’interno del M5S, che ha preso le distanze precisando che quello tra Orbán e Salvini non è «un incontro istituzionale o governativo, ma solo politico». Un incontro finalizzato al consolidamento dell’asse sovranista in vista delle elezioni europee di primavera.

 

«Non abbiamo parlato solo di immigrazione», spiega Matteo Salvini al termine dell’incontro. «Abbiamo parlato del futuro d’Europa», specifica Viktor Orbán. La sintonia tra il premier ungherese e il vice-premier italiano è evidente: «Quando l’Ungheria veniva attaccata dal Parlamento europeo per la nostra nuova Costituzione [che ha introdotto una stretta sulle richieste d’asilo e il divieto di accoglienza dei migranti economici, ndr], Salvini ha preso le nostre difese – racconta Orbán – È su questo che ho fondato la nostra amicizia».

 

È un netto endorsement quello che «l’amico Viktor» (come lo chiama Salvini) fa al leader leghista: «Dal suo successo – dichiara – dipende la sicurezza dell’Europa». Un’Europa che entrambi intendono cambiare: «Comincia con oggi un percorso che ci accompagnerà per tutti i prossimi mesi – annuncia Salvini – conto che sia il primo di una lunga serie di incontri per cambiare i destini dell’intero continente europeo. Siamo vicini a una svolta storica».

 

E c’è anche, dal punto di vista dei due leader, un nemico comune da sconfiggere: il presidente francese Emmanuel Macron, che «oggi in Europa è il capo di più partiti che appoggiano l’immigrazione», spiega Orbán. Matteo Salvini, del resto, critica il rifiuto di accogliere migranti da parte della Francia, ma accetta il rifiuto ben più netto da parte dell’Ungheria (che ha sempre detto no alle quote obbligatorie; è su questo punto che Di Maio ha preso le distanze da Orbán): «Sul tema immigrazione chiediamo collaborazione in primis ai grandi Paesi, ai Paesi al confine con noi, cioè la Francia – spiega Salvini – Il presidente Macron è il primo che dovrebbe dimostrare la sua sensibilità e solidarietà».

 

La Francia dunque, secondo il leader leghista, ha il dovere di accogliere i migranti che arrivano dal Mediterraneo. Ma l’Ungheria no: «Ritengo assoluto diritto del governo ungherese difendere i confini e la sicurezza del proprio popolo», dichiara Salvini. Che rivendica inoltre la scomparsa delle navi Ong per soccorrere i migranti in mare: «Grazie al nostro operato, le navi Ong, che volontariamente o meno erano di aiuto ai trafficanti di esseri umani, ora non sono più operative nel Mediterraneo».

 

 


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Chiara Martinoli

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