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29 marzo 2024

Politica

Via lezioni di italiano e servizi di integrazione. Ai migranti solo casa, cibo e soldi

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Via lezioni di italiano e servizi di integrazione. Ai migranti solo casa, cibo e soldi

Basta lezioni di italiano, stop ai servizi di “integrazione e inserimento” nel tessuto sociale. Rimangono il letto, il pasti, il pocket money, la ricarica telefonica. Ma i richiedenti asilo dovranno rimanere con le mani in mano: non potranno più andare a scuola e seguire corsi di integrazione. Servizi che finora spettavano loro.

 

E’ questa la decisione del ministro Matteo Salvini, che ieri, giornata di approvazione del dl sicurezza e immigrazione, ha presentato le nuove linee guida sul sistema di accoglienza. Se fino ad oggi tutti i migranti presenti nei centri di accoglienza dovevano iniziare da subito un percorso di integrazione, ora dovranno aspettare (mesi, anni) la risposta della commissione prima di poter imparare la lingua e la cultura italiana. Potranno farlo, poi, solo se sarà dato loro il permesso di rimanere in Italia.

 

Solo i titolari della protezione internazionale infatti avranno diritto ai servizi di "integrazione e inserimento" che fino ad oggi erano pensati per garantire una effettiva integrazione dei migranti.

 

"E' una giornata bellissima – ha detto ieri soddisfatto Salvini - in pochi giorni abbiamo messo ordine ad una materia che attendeva di essere ordinata da 10 anni. Abbiamo portato ordine, regole, serietà e trasparenza in un fenomeno dell'accoglienza che era diventato un mercimonio, un business fuori da ogni controllo, pagato dal contribuente".


 

Le linee guida confluiranno ora in un decreto del ministro dell'Interno che sarà inviato prima alla Corte dei Conti e, una volta ottenuto il via libera, alle prefetture. L’idea è quella di tagliare i servizi per ridurre i costi: da 35 euro al giorno che veniva dato a chi accoglieva, si passerà a una somma che va dai 19 ai 26. Più è grande il centro più i costi saranno contenuti: si parte da un minimo di 19 euro a migrante per le strutture fino a mille persone, ad un massimo di 26 per chi viene accolto negli appartamenti.

 

Il direttore del Dipartimento immigrazione e libertà civili del ministero, Gerarda Pantalone ha detto che "nulla viene tolto" e ai migranti vengono garantiti "tutti i servizi previsti dalle direttive europee per garantire la dignità della persona umana", vale a dire "il servizio di assistenza alla persona" (mediatore culturale, informazione su diritti e doveri, assistenza sociale) ma anche "assistenza sanitaria, preparazione pasti, lavanderia, l'igiene ambientale, kit di ingresso, pocket money e scheda telefonica (5 euro)". Spiegando che verranno tolti "i servizi di integrazione e inserimento nel tessuto territoriale, perché questi vengono riservati ai titolari di protezione internazionale" e "dunque verranno riservati in un secondo momento".

 

 


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