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29 marzo 2024

Italia

L'home banking piace agli italiani

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L'home banking piace agli italiani

Cresce il numero degli italiani che preferiscono ricorrere ai servizi di home banking offerti dagli istituti di credito. Gestire, comodamente da casa, i propri risparmi, entrate, uscite o pagare bollette e bollettini con un semplice click è sempre più importante per i correntisti e i risparmiatori italiani. Semplice e rapido, l’home banking diventa sempre più sicuro per rispondere adeguatamente alle esigenze di una platea in crescita.

Quanti sono gli italiani che scelgono l’home banking?
Una recente ricerca, condotta dall’Osservatorio di ConfrontaConti, evidenzia che gli italiani che scelgono i servizi online per la gestione del proprio conto corrente sono sempre più numerosi. Nel secondo semestre del 2015 il 47,9 per cento dei titolari di conti correnti opta per questi servizi. Cinque anni fa, nel secondo semestre del 2010, la percentuale era nettamente più bassa: l’home banking era un’opzione presa in considerazione solo dal 28 per cento de correntisti italiani. Una vera e propria rivoluzione nelle abitudini degli italiani. Nel 2010, infatti, ben il 20 per cento dei clienti delle banche preferiva gestire il proprio conto recandosi esclusivamente il filiale. Oggi quest’ultima percentuale è scesa all’8 per cento, mentre il 43,7 per cento degli utenti continua a utilizzare entrambi i canali.

Perché scegliere un conto corrente online?
Tanti sono anche i correntisti che scelgono di avvalersi dei servizi offerti da banche online, di aprire conti correnti online. Una risposta funzionale alle esigenze di molti che consente di risparmiare sensibilmente sui costi di gestione del conto corrente stesso. È il caso dei servizi offerti da Ing Direct, banca online, che con Conto Corrente Arancio offre un conto corrente zero spese facile da aprire e gestire. Garantendo piena assistenza online e telefonica, sena rinunciare, però, alla possibilità di avvalersi delle consulenza degli esperti presenti nelle filiali disposte su tutto il territorio nazionale. Conto corrente Arancio prevede canone zero e zero imposte e consente di gestire le spese di ogni giorno, dove vuoi e quando vuoi.

Chi sceglie l’home banking?
Lo studio promosso dall’Osservatori di ConfrontaConti, inoltre, si sofferma sui profili dei correntisti italiani che hanno scelto l’home banking. Il 69,6 per cento di questi risiede in una delle regioni del nord Italia, il 16,7 per cento al Sud e nelle Isole e solo il 13,7 per cento abita in una delle regioni del centro Italia. Fatta eccezione per qualche piccola variazioni, le percentuali si sono mantenute più o meno stabili nel corso dei cinque anni di rilevazione. Quanti anni hanno i correntisti? La fascia più ampia è rappresentata da giovani. La maggior parte dei correntisti, infatti, ha tra i 26 e i 40 anni: questa fetta di utenza rappresenta il 42,6 per cento del totale. Il 33,5 per cento ha tra i 41 e i 55 anni, mentre solo l’8,5 per cento ha meno di 25 anni. Focus sullo stato dei conti correnti

Il 29,1 per cento dei correntisti, quasi un terzo del totale, ha un saldo attivo che supera i 10 mila euro. Nello stesso periodo dello scorso anno, il dato interessava il 26,7 per cento del totale dei correntisti italiani interessati all’home banking. A seguire, c’è l’intervallo tra i mille e i tremila euro: rappresenta il 19,5 per cento del totale. Chiude l’intervallo inferiore ai mille euro che rappresenta il 18,5 per cento dei richiedenti. La media del saldo è in aumento: con 12.868 euro si conferma la più alta dal 2010. Il valore più basso degli ultimi cinque anni, invece, è stato registrato nel secondo semestre del 2012: 8.988 euro.

Che uso si fa dei conti correnti online?
Lo studio si sofferma anche sulla tipologia di operazioni effettuate tramite home banking. Il 44,4 per cento dei correntisti ha scelto un’operatività media, con un totale di 60 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Il 30,4 per cento ha optato per un’operatività bassa, con un totale di 20 operazioni l’anno e il 22,6% per una formula con un totale di 150 operazioni l’anno. Solo il 2,6 per cento dei conti prevede la personalizzazione dei movimenti.

 



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