LIBERO L'UCRAINO CHE HA AGGREDITO LA MOGLIE
Non c'è tentato omicidio: l'uomo forse tornerà in patria
Mogliano - Libero il 42enne ucraino che domenica ha aggredito la moglie con un coltello.
Nessun tentato omicidio, dunque, ma “stalking”? Ed è una prima volta per la provincia di Treviso.
Articolo 612bis alla mano, questa è l’accusa formulata ieri dal pm Francesca Torri nei confronti di Mikhailo Bunt: domenica sera l’uomo, in stato confusionale a causa dell’alcol, ha aggredito la moglie con un coltello.
Era stato allontanato dal figlio 18enne, che lo aveva buttato letteralmente fuori di casa.
Poi la donna aveva chiamato i carabinieri e l’ucraino era stato sorpreso ancora con il coltello in tasca.
Da qui il trasferimento a Santa Bona.
Ieri però il gip Valeria Castagna non ha convalidato l'arresto dell'uomo, nè ha accolto la richiesta dell'allontanamento dalla casa coniugale.
Ora Bunt è in libertà.
Nella denuncia la moglie specifica solo l’aggressione di domenica, ma per formalizzare lo stalking è necessario l’elemento della continuità nel tempo; il fatto, in altre parole, dev’essere ripetuto per più tempo.
Sembra che l’uomo, sconsigliato di tornare al tetto conuiugale, vorrebbe tornare in patria. Era in Italia da appena due mesi grazie ad un visto turistico.