La povertà aumenta a Treviso. Ma secondo la provincia il lavoro c'è. E la linea occupazionale non conosce picchi negativi.
"Tra gennaio e marzo 2006 le assunzioni sono state oltre 21.300, registrando un incremento pari al 28,6% rispetto allo stesso trimestre del 2005 e al 17,5% rispetto gli ultimi tre mesi dell’anno – esordisce il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, commentando il report del primo trimestre 2006 stilato dai Centri per l’Impiego della Provincia– nello stesso periodo le cessazioni sono state quasi 16.000, segnando una contrazione del 28,6% rispetto al trimestre precedente. Il saldo è comunque positivo: +5.330, a conferma quindi di una ripresa sul versante dell’occupazione. Su base congiunturale, va comunque registrato che l’aumento delle assunzioni è più accentuato sul versante maschile (+22,4%) rispetto a quella femminile (+11,6%).
In totale, la quota di manodopera proveniente da paesi extraeuropei è rimasta stazionaria rispetto al primo trimestre 2005 e si è attestata al 28,5% sul totale delle assunzioni, in linea con l’incidenza emersa negli ultimi mesi del 2005 (28,7%).
L’analisi per settore mostra come nel primo trimestre 2006 tutti i comparti economici abbiano beneficiato della ripresa del sistema economico provinciale. Il confronto con lo stesso trimestre 2005, effettuato però senza considerare i contratti di apprendistato che competono alla Regione, evidenzia tra i settori maggiormente in crescita quello della carta-stampa-editoria, seguiti dalle industrie alimentari e da quelle della lavorazione dei minerali non metalliferi.
Nel grafico allegato nel documento, l’incremento per  settori nel primo trimestre 2006 rispetto all’ultimo trimestre 2005.
Per quanto riguarda i contratti, registriamo una crescita in tutte le tipologie, fatta eccezione per quella della formazione lavoro. I rapporti di lavoro a termine, che al netto dei contratti di apprendistato rappresentano il 65% del totale dei flussi in ingresso nell’occupazione, hanno registrato un incremento del 16,3%, meno accentuato rispetto a quella dei rapporti a tempo indeterminato, che hanno comunque evidenziato un aumento del 20%. In flessione i contratti part-time (-4,4%) mentre le assunzioni di lavoratori interinali sono aumentate del 22%.

Per quanto riguarda lo stock di lavoratori disoccupati, dato "sporco" in quanto molti iscritti a tale lista hanno già trovato occupazione, il primo trimestre 2006 non ha evidenziato variazioni di rilievo rispetto alla fine del 2005. Tale dinamica ha riguardato più la componente femminile che quella maschile: le donne in cerca di occupazione sono aumentate del 5,3% (+0,8% per gli uomini). I segnali sono comunque positivi: considerando i flussi di ingresso in stato di disoccupazione, nel primo trimestre 2006 si è osservato un calo degli ingressi nelle liste di disoccupazione pari al 35% su base annua, più accentuata per la componente femminile che per quella maschile.

Resta la questione mobilità, utile per capire le emorragie del mercato: tra gennaio e marzo 2006 gli ingressi in mobilità sono stati quasi 1.250. Rispetto al primo trimestre 2005, il flusso di ingressi nelle liste ha evidenziato una flessione significativa (-10%), confermando un buon inizio d’anno per il mercato del lavoro provinciale. Tuttavia si tratta di un risultato che nasconde dinamiche discordanti: gli ingressi in mobilità con indennizzo infatti sono diminuiti del 36%, a fronte di un incremento (+17%) degli ingressi non indennizzati.
Rispetto a tutte le previsioni negative, dunque – chiude Muraro – la Marca segna un trend positivo nell’occupazione ad inizio anno. Questo dimostra che tutte le politiche per l’occupazione attuate dall’Amministrazione Provinciale, specie i progetti con i diversi attori del Piano Strategico, stanno dando i loro risultati".