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18 aprile 2024

Nord-Est

La Magistratura interviene su inquinamento dei Pfas

Intervento della senatrice Laura Puppato

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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VICENZA - Dopo aver brancolato nel buio per un lungo periodo, aver ridimensionato e talvolta negato il grave problema, nato con il pervasivo inquinamento dei Pfas, in una vasta area del Vicentino e del Veronese (e in parte anche della provincia di Padova), la Magistratura vicentina anticipa alle mamme NO-Pfas la volontà di aprire un fascicolo per indagare sull’operato della Miteni con la più grave accusa prevista dalla legge sugli ecoreati, il disastro ambientale.

 

Con la legge sugli ecoreati ovvero la n. 68 del 2015 si è aperto un modus operativo per la magistratura, che consente di inquadrare correttamente il problema a livello penale e soprattutto individua modalità di percorso che, nei fatti, impediscono la decadenza del reato. Viene infatti sospesa la prescrizione quando le parti individuano necessità di approfondimento, ascolto di testi, valutazione di ulteriori documenti.

 

"Si tratta di una garanzia di giustizia per coloro che stanno subendo il danno e in questo caso, peggio, lo hanno subito ignari per anni”.

Lo dice Laura Puppato, ex-senatrice PD, che da tempo collabora con i comitati NO PFAS, avendo a febbraio organizzato un incontro al Ministero dell’Ambiente.

“Un altro importante tassello per il buon fine o almeno il corretto fine di questa brutta vicenda veneta è stata certo la relazione della commissione Ecomafie che, a livello nazionale ha acceso i riflettori con una corposa relazione di oltre 240 pagine e poi è tornata sui luoghi della tragedia per raccogliere anche le novità che il corpo dei N.O.E. in particolare stava evidenziando.

Due relazioni sulla vicenda che hanno fornito elementi di valutazioni suppletivi a cittadini, istituzioni, forze dell’ordine e alla stessa magistratura vicentina che ha così attivato, con un diverso piglio, le indagini - ha continuato - un’ultima fondamentale iniziativa è stata quella del commissariamento dell’area inquinata da parte del governo nazionale, valutando che l’inerzia della Regione Veneto, stante la situazione sanitaria esistente, non potesse più essere tollerata.

L’intervento economico previsto di 23milioni di euro nell’immediato e di ulteriori 80milioni di euro per la nuova fonte acquedottistica dicono molto sull’impegno sviluppato nell’area da parte del Partito Democratico e del Governo”.

 



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