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25 aprile 2024

Treviso

Maltratta e segrega in casa moglie e figlia, arrestato per la seconda volta

L'uomo era già stato arrestato a luglio, ma una volta uscito dal carcere ha continuato a minacciarle

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Maltratta e segrega in casa moglie e figlia, arrestato per la seconda volta

MASERADA - Gli agenti della Polizia Stradale di Treviso due giorni fa hanno dato esecuzione alla misura di custodia in carcere disposta dal Tribunale di Treviso nei confronti del cittadino italo-brasiliano 50enne, già arrestato tra il 9 e 10 luglio scorso, per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, sequestro di persona e rapina nei confronti della compagna convivente.

In quella occasione gli operatori della polstrada sono intervenuti a Maserada sul Piave, a seguito di una segnalazione da parte del Suem, per un incidente stradale con feriti. Dai primi accertamenti, gli agenti riuscivano a ricostruire che la fuoriuscita era stata causata volontariamente dal conducente in evidente stato ebbrezza. Dalle ulteriori informazioni apprese dai testimoni presenti sul posto gli operatori di polizia venivano a conoscenza del fatto che all’interno di un appartamento di un complesso agricolo vi erano state rinchiuse dallo stesso conducente dell’autovettura incidentata una cittadina brasiliana di 40 anni e la figlia minore 14enne.

Una volta liberate le vittime e ricostruito accuratamente quanto accaduto, gli investigatori hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato dell’uomo per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati, sequestro di persona, lesioni aggravate e rapina.

Tuttavia, la polizia stradale dopo il pur significativo risultato operativo consistente nella carcerazione del colpevole, non ha trascurato l’assistenza alla vittima soprattutto dopo la scarcerazione dell’ex convivente destinatario di una misura cautelare di allontanamento dalla casa famigliare, del divieto di avvicinamento e di contatti anche telefonici nei confronti della parte offesa. Ma, grazie all’accurata attività investigativa, gli agenti hanno potuto verificare e documentare le ripetute violazioni dei divieti a lui imposti.

In particolare, nonostante l’esplicito divieto di contatti telefonici, immediatamente dopo la scarcerazione sono state continue e assidue le telefonate ed i contatti con la vittima. Inoltre, da più parti nel contesto di provenienza degli interessati sono pervenute notizie di gravi minacce nei confronti dell’ex compagna soprattutto con riferimento alla precedente carcerazione che, visto il comportamento in precedenza tenuto dal reo, le caratteristiche del soggetto e il contesto di riferimento, sono stati tali da far temere per la sicurezza e l’incolumità della donna e della figlia.

Per questo il gip del tribunale di Treviso ha emesso nei confronti dell’uomo, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, trasferendo nel carcere di S. Bona.

 


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