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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

MANCANO GLI AGHI: NIENTE VACCINI

Distribuite 2000 dosi di vaccino senza l'ago

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MANCANO GLI AGHI: NIENTE VACCINI

VITTORIO VENETO – Va dal medico di base a farsi il vaccino influenzale ma nelle confezioni manca l’ago e lo rimandano a casa. Brutta sorpresa per i medici di famiglia del distretto nord che hanno ricevuto una partita di 2000 vaccini sprovvisti di ago. L’Usl 7 pronta a fare una protesta all’azienda fornitrice.

Aveva deciso di agire tempestivamente e di farsi vaccinare non appena il medico di base avesse avuto il vaccino in ambulatorio e così tre giorni fa, un pensionato vittoriese si è recato in ambulatorio pronto all’iniezione. Il medico però ha dovuto rimandarlo a casa senza vaccinazione perché tutti le siringhe con la dose di preparato immunizzante che gli erano state consegnate da poche ore, erano sprovviste di ago.

“Purtroppo – spiega Ester Chermaz, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Usl 7 -, si è verificato un problema con la ditta fornitrice che ha regolarmente consegnato circa 2000 dosi di vaccino, dimenticandosi però di precisare che erano sprovviste degli aghi, forniti a parte”. Il farmaco viene generalmente acquistato in confezioni “prontosiringa”, dispositivi in cui il vaccino è predosato in piccole siringhe e pronto per l’inoculazione.

Quest’anno però qualcosa non ha funzionato nella gara d’appalto che la Regione ha fatto per acquistare i vaccini: “L’azienda fornitrice e vincitrice dell’appalto ha inviato un farmaco, in tutto e per tutto uguale a quello acquistato lo scorso anno, ma con un nome commerciale diverso, prodotto in Germania e confezionato con gli aghi a parte. Questo ha fatto sì che al momento della consegna, senza le necessarie istruzioni, i nostri operatori abbiano distribuito le sole confezioni di vaccino”. Un problema che ha costretto il dipartimento ad avvertire tutti i medici e a far consegnare loro gli indispensabili aghi. “Questo ha provocato – continua Chermaz -, un lavoro aggiuntivo. In meno di 24 ore abbiamo fornito a tutti i medici gli aghi. Senza contare che il fatto di dover applicare ogni volta l’ago alla siringa, dilata i tempi di vaccinazione creando un disagio all’azienda sanitaria. Per questo presenteremo una formale protesta”.

La dottoressa Chermaz tranquillizza però il pensionato rimasto senza vaccino: “Non si deve preoccupare – conclude -, perché l’andamento dell’influenza di quest’anno ci fa prevedere che il picco influenzale si avrà tra la fine di novembre e la fine di febbraio. Per cui c’è tutto il tempo per fare il vaccino. Anzi, vaccinarsi troppo presto può essere addirittura controproducente perché il vaccino perde efficacia”. La regolare campagna di vaccinazioni, infatti, prenderà il via il 25 ottobre con le categorie a rischio sotto i 65 anni.

Milvana Citter

 


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