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28 marzo 2024

Treviso

Marijuana negli slip e botte ai poliziotti, arrestato richiedente asilo

Sempre nell’ambito di mirati servizi organizzati dalla Questura, sono stati espulsi dal territorio nazionale sette cittadini stranieri

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polizia

TREVISO - Mercoledì sera, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio volto al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel centro di Treviso, la polizia ha tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale un 23enne nigeriano richiedente asilo, attualmente senza fissa dimora. L’equipaggio della Polizia di Stato stava transitando in via Roma, quando ha notato un gruppetto di giovani di colore che, vista la pattuglia con della polizia, cercava di dileguarsi per sottrarsi al controllo. Gli operatori hanno raggiunto uno dei giovani del gruppo, che si mostrava riluttante al controllo ed era particolarmente agitato. Avendo il sospetto fondato che il giovane detenesse sostanza stupefacente, i poliziotti l’hanno invitato a mostrare il contenuto delle tasche dei pantaloni.

 

Lui allora ha iniziato a spintonare gli operatori, per poi proseguire sferrando calci e pugni ed instaurando una vera e propria colluttazione. Solo al termine di un estenuante “corpo a corpo” il personale gli agenti sono riusciti ad immobilizzare il giovane, ammanettandolo e conducendolo presso la Questura, dov’è stato sottoposto a perquisizione. L’attività permetteva di rinvenire, occultati all’interno degli slip, 9 involucri di sostanza stupefacente di marijuana, del peso complessivo di circa 15 grammi, successivamente repertata e sequestrata.

 

I due poliziotti intervenuti per contenere lo straniero, dopo avere concluso l’attività, sono andati al pronto soccorso, dato che avvertivano dolori dovuti alla colluttazione. Uno dei due operatori ha riportato una contusione con abrasione alla cute della gamba destra, con prognosi di 5 giorni, e l’altro una contusione ed abrasione al braccio sinistro, stessa prognosi. Il cittadino, come detto in precedenza, è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e per non avere esibito il permesso di soggiorno. Il processo per direttissima, tenutosi questa mattina, è stato rinviato di circa due settimane, nel corso delle quali il cittadino nigeriano, rimesso in libertà, dovrà presentarsi alla polizia giudiziaria per la firma (misura cautelare dell’obbligo di firma).

 

Sempre nell’ambito di mirati servizi organizzati dalla Questura di Treviso, nella giornata di ieri sono stati espulsi dal territorio nazionale sette cittadini stranieri di varia nazionalità, la maggior parte dei quali gravati da condanne per spaccio di sostanze stupefacenti, per estorsione e truffa.

 

In particolare, sono stati destinatari di provvedimenti di espulsione:

 

- un cittadino ucraino, rintracciato in posizione di soggiorno irregolare dal personale della Questura;

- un cittadino albanese, che, dopo il controllo eseguito da personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura, è risultato essere stato destinatario nel 2017 di un provvedimento di rifiuto dell’istanza di rinnovo del titolo di soggiorno adottato dal Questore in ragione della sua pericolosità sociale;

- un cittadino marocchino ed un cittadino tunisino, rintracciati da personale Polfer Treviso presso la stazione ferrovia;

- due cittadine nigeriane, entrambe irregolari sul territorio, presentatesi presso l’Ufficio Immigrazione a seguito di formale invito da parte dei carabinieri di Nervesa della Battaglia;

- un cittadino marocchino rintracciato da nucleo operativo dei carabinieri di Montebelluna. Al fine di dare attuazione ai provvedimenti espulsivi, il cittadino ucraino, l’albanese, i due marocchini e il tunisino, sono stati destinatari di ordine del questore di allontanamento entro 7 giorni dal territorio nazionale, mentre le due cittadine nigeriane sono state accompagnate, per il successivo rimpatrio, presso il Centro di permanenza e Rimpatrio di Roma da personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e da personale della Compagnia dei Carabinieri di Montebelluna.

 



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