Carissimi, non tutti sanno che i primi di novembre 2012 è stato sepolto a Vittorio, nel cimitero di Ceneda, il senatore Umberto Bonaldi, una delle figure più illustri del Partito liberale. Egli era figlio di Silvio e nipote di Attilio Bonaldi.

Entrambi ufficiali di Marina erano figli di un garibaldino di nome Giobatta. Essi entrarono in Accademia Navale alla fine del secolo XIX. Attilio ebbe una lunga carriera che lo portò a raggiungere il grado di ammiraglio di squadra, ma soprattutto rimase famoso per il suo ruolo di governatore del Principe erede al trono Umberto II. Silvio invece si comportò da eroe durante la prima guerra mondiale meritando sul campo tre medaglie d’argento al valor militare e numerose menzioni per il coraggio e la professionalità dimostrate. Egli concluse la sua carriera da Capitano di Vascello.

Essi furono sempre legati a Vittorio Veneto che hanno sempre amato e ricordato con affetto durante le forzate lontananze. Erano uomini di mare molti duri con se stessi, ma di grande sensibilità che seppero gestire con grande capacità innovativa le novità che mano a mano si presentavano nel periodo in cui vissero.

Attilio, un preparato metereologo e insegnante in Accademia ebbe il difficile compito di guidare gli educatori del Principe ereditario. Fu maestro severo, ma comprensivo e capace di instillare nel giovane Umberto il piacere delle novità. Fu certamente ambasciatore della nostra città. Durante una mia visita in Portogallo, incontrai Re Umberto II lì in esilio. Appena dissi che ero di vittoriese egli si commosse in ricordo del suo Governatore.

Alla morte di Attilio il corriere della sera in un lungo articolo concludeva scrivendo che il treno avrebbe portato la salma dell’Ammiraglio nella sua amata Vittorio Veneto. Il Principe, pur non presente al funerale, si recò successivamente a rendere omaggio alla tomba del suo governatore proprio nel cimitero di Ceneda.

Silvio invece fu protagonista delle operazioni dei MAS (motoscafi Armati Siluranti) nell’alto Adriatico. Questi piccoli motoscafi, rimorchiati vicino alla costa austriaca dal cacciatorpediniere al suo comando, riuscirono ad affondare alcune delle più grandi navi della Marina nemica, ma soprattutto dimostrarono che gli italiani potevano sconfiggere un avversario ritenuto invincibile. E’, inoltre, da ricordare anche che egli fu il primo a giungere a Fiume liberata a bordo del cacciatorpediniere Stocco, da lui comandato. La tomba della famiglia Bonaldi è nel cimitero di Ceneda, ma la città ha dimenticato questi suoi illustri concittadini a cui non è dedicata nemmeno una via. Che occasione perduta….

Felix Tabarly