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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

MARZIO ZAMUNER: LA PITTURA NEL DNA

Intervista all'artista vittoriese

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VITTORIO VENETO - 25 anni, vittoriese e, praticamente dalla culla, animato da una grande passione: la pittura. Questo è Marzio Zamuner, talento di indiscussa originalità e inventore di un nuovo universo comunicazionale che vede il volume come protagonista indiscusso.

Marzio inizia, infatti, eseguendo lavori su tela per poi scoprire una nuova tecnica pittorica che esprime al meglio le sue potenzialità artistiche. Questa contempla l’uso di calce, gesso, stucco e vernice su pannelli di legno pressato (MDF). La gamma cromatica, per il giovane artista, lungi dall’essere esplosione, veicolo di energia, emozione pura, assume connotati di neutralità e pacatezza, quasi a ricreare atmosfere astratte, mondi surreali.

Questi gli elementi del mondo incantato di Zamuner, che diversamente da altri artisti, non esprime attraverso le proprie opere un disagio esistenziale o le nevrosi del vivere quotidiano, ma veicola, attraverso la pittura astratta, un messaggio sensoriale di forza, positività, amore per la vita.

Quando ti accosti per la prima volta all’arte figurativa? “Sono nato con la passione per il disegno, dai cartoni animati ai tatuaggi fino ad arrivare alla pittura e alla decorazione di interni, mie attuali attività”

Quando la passione si trasforma in professione? “Svolgevo un lavoro totalmente diverso, ma ero insoddisfatto, sentivo che mi mancava qualcosa. La mia vena artistica mi chiamava e ora mi sento realizzato anche se la voglia di crescere e perfezionarmi non si arresta”

Il tuo stile? “Realizzo opere di arte contemporanea mediante una particolare tecnica che ho appreso dall’amico e collega Alberto Scalzin e fatto mia, personalizzandola e adattandola al mio stile”

Quali sono gli elementi di unicità dei tuoi quadri? “Si tratta di immagini in rilievo, prodotte con materiali un po’insoliti nella pittura su tela come calce, gesso, stucco, vernici. I soggetti variano in base all’ispirazione del momento: dai paesaggi naturali a quelli urbani, dai palazzi, alle metropoli; non disdegno neppure gli spazi cosmici”

Niente ritratti? “Finora solo uno; mi ripropongo di dedicarmicisi maggiormente, anche se la mia tecnica si adatta di più ad altri soggetti”

Veniamo ai colori. “Per quanto mi riguarda sarebbe preferibile parlare di non colori. Non amo, infatti, le tonalità troppo accese; prediligo le colorazioni neutre come bianco, grigio, marrone, fino ad arrivare al nero. Punto molto sulle sfumature e su cromatismi che ricreino un effetto dissolvenza”

Mi hai incuriosita…Dove è possibile ammirare le tue opere? “In questo momento, una quindicina dei miei quadri sono in esposizione presso la pizzeria “Cal de Livera”, a San Giacomo di Veglia; dipingo anche su commissione”

La tua attività, la MZ, si occupa anche di decorazione di interni…questa attitudine ha influenzato la tua pittura? “Assolutamente sì. Io e il mio collaboratore cerchiamo di utilizzare tecniche sempre nuove e sperimentali che hanno a che fare con la lavorazione di superfici oltre che con la colorazione delle pareti. Ne sono un esempio i rivestimenti ad effetto pietra. E ancora: realizziamo decori, stucchi, cornici; la mia tecnica pittorica è figlia di tutto questo lavoro di ricerca e utilizza i medesimi materiali”

Come hai dipinto la tua stanza? “Diciamo che la mia camera è il luogo della casa sul quale ho operato meno: mi sono limitato a dipingere di nero la parete dietro la testiera del letto”

Il soggetto che ameresti ritrarre? “Ambientazioni industriali: cantieri navali, fabbriche”.

L’opera alla quale, invece, ti senti più legato? “Si tratta di un volto che esce dalla tela; amo molto questo quadro perché non può lasciare indifferenti: lo si ama o lo si odia”

Hai mai dedicato un tuo lavoro? “Il mio primo ritratto l’ho dedicato alla mia ragazza”

Artista di riferimento? “Non ho mai avuto un riferimento preciso, prediligo nettamente l’arte moderna, ma non disdegno le opere classiche, fanno parte della nostra cultura. Se dovessi fare il nome di un artista, menzionarei H.R Giger, mi piacciono il suo stile inquietante e i suoi cromatismi”

Un’opera? “Raramente rimango colpito da un quadro, mi immedesimo”

Cosa sogni? “Realizzare una mostra personale e, perché no, un giorno esporre le mie opere alla Biennale”

 

 



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