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19 aprile 2024

Treviso

Mascolo, giudice trevigiano: "Lo stato non c'è, io mi armo"

"Sono d'accordo con il giudice Mascolo, fotografa la realtà" il commento del presidente Zaia

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Mascolo, giudice trevigiano:

TREVISO - "D'ora in poi sarò armato": il giudice trevigiano Angelo Mascolo - con una lettera pubblicata su alcuni quotidiani veneti - annuncia di volersi dotare di un'arma per esercitare il suo diritto alla difesa.

 

Mascolo fa riferimento ad un episodio accadutogli qualche sera fa: ha sorpassato una vettura che per tutta risposta ha cominciato a inseguirlo e a dare colpi di abbaglianti. Il giudice è riuscito a raggiungere una pattuglia di Carabinieri, ai quali gli inseguitori hanno detto che Mascolo era stato seguito "per esprimere critiche sul suo modo di guidare".

 

Il giudice si pone un problema: "se fossi stato armato, come è mio diritto e come sarò d'ora in poi, che sarebbe successo se, senza l'intervento dei Carabinieri, le due facce proibite a bordo della Bmw mi avessero fermato e aggredito, come chiaramente volevano fare?".

 

E aggiunge: "se avessi sparato avrei subito l'iradiddio dei processi - eccesso di difesa, la vita umana è sacra e via discorrendo - da parte di miei colleghi che giudicano a freddo e difficilmente - ed è qui il grave errore - tenendo conto dei gravissimi stress di certi momenti".

 

Il problema della legittima difesa "è un problema di secondo grado - accusa - come quello di asciugare l'acqua quando si rompono le tubature. Il vero problema sono le tubature e, cioè, che lo Stato ha perso completamente e totalmente il controllo del territorio, nel quale, a qualunque latitudine, scorazzano impunemente delinquenti di tutti i colori".

 

Per il giudice, "la severità nei confronti di questi gentiluomini è diventata, a dir poco, disdicevole, tante sono le leggi e le leggine che provvedono a tutelarli per il processo e per la detenzione e che ti fanno, talvolta, pensare: ma che lavoro a fare?".

 

"Sono d'accordo con il giudice Mascolo, fotografa la realtà. Aggiungo che è urgente rivedere e ampliare al massimo il concetto di legittima difesa: segnali evidenti sono venuti ad esempio dalla sentenza che ha mandato assolto il tabaccaio di Padova". Lo ha detto il Presidente del Veneto Luca Zaia, conversando con i giornalisti a margine di un appuntamento pubblico a Treviso.

 

"I cardini della sicurezza di cui i cittadini hanno diritto - ha aggiunto Zaia - sono legittima difesa senza tentennamenti, pene dure, pene certe e scontate fino all'ultimo giorno, Forze dell'Ordine messe nelle condizioni ottimali per fare il loro lavoro, che è combattere i delinquenti e difendere la brava gente".

 

"Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza - ha concluso - devono poter scendere in strada con il codice penale, non con il libro del galateo".

 


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