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23 aprile 2024

Mogliano

Mercurio: "Vogliamo sapere le cause"

L'assessore Oscar Mancini fa il punto della situazione riguardo all'inquinamento delle falde acquifere nella bassa trevigiana

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Mercurio:

MOGLIANO - Molto scalpore ha suscitato il caso dell’inquinamento nelle falde acquifere in Provincia di Vicenza, ma non molti sanno che l’inquinamento da mercurio, da PFAS e da Glifosato sta colpendo anche le acque della bassa trevigiana.

 

L’Assessore all’Ambiente del Comune di Mogliano Veneto, Oscar Mancini (nella foto), fa il punto sulla situazione. “ La presenza di mercurio nella rete dei comuni di Mogliano, Preganziol e Quinto è presente sin dal 2010 seppure entro i limiti di legge. Veritas lo ha rilevato subito grazie alle 5.000 analisi effettuate in vari punti dalla sorgenti alla distribuzione.”.

 

“Si è evidenziato così – prosegue l’Assessore -  che la sorgente del problema derivava da due pozzi presso l’acquifero di San Trovaso. Veritas ha messo fuori servizio due dei tre pozzi interessati dalla contaminazione ed ha intensificato i controlli eseguendo, dal 2012 al 2016, 3.000 campioni, 50 al mese su pozzi di captazione, centrali di sollevamento e rete di distribuzione, ed il limite normativo viene sempre ampiamente rispettato”.

 

“In un rapporto dell’ottobre 2016 si evidenzia il fatto che l’inquinamento da mercurio delle falde non accenna a diminuire anzi aumenta e tende ad espandersi verso la parte Sud-Est del territorio di Preganziol e la falda scorre in questa direzione ad una velocità di 500 metri l’anno. Abbiamo quindi chiesto ed ottenuto il monitoraggio dei pozzi privati di Mogliano”.

 

Il nostro Comune dovrà prendere delle misure quali l’obbligo di allacciamento all’acquedotto, quando presente, e la chiusura delle fontane a geto continuo se verrà accertata la presenza di mercurio nei pozzi privati. Le località più a rischio sono Zerman e Bonisiolo. Il comune di Mogliano è dotato di una capillare ed estesa rete che eroga acqua controllata e quindi non c’è da preoccuparsi. Preoccupazione invece sussiste per i pozzi privati.”.

 

“ Chiaro è che occorre individuare la fonte dell’inquinamento  per chiudere il rubinetto, – chiosa Mancini -  ma l’ARPAV informa che non è stato possibile stabilire l’origine del fenomeno, tuttavia io ritengo che serva un’indagine idrogeologica.”.

 

“Noi non ci arrendiamo ed eserciteremo tutte le iniziative idonee ad ottenere dalla Regione  un finanziamento per realizzare tale tipo di indagine per individuare l’origine del fenomeno e la rimozione di questa fonte.”

 

 Le acque destinate al consumo umano vengono anche monitorate per l’inquinamento da PFAS. “ I risultati di 120 campioni – informa Mancini -  hanno confermato l’assenza di questo contaminante nelle acque distribuite da Veritas.

 

“  Stesso discorso vale per l’inquinamento sul Glifosato, erbicida molto usato e molto solubile in acqua e che è stato dichiarato probabile cancerogeno. Le campionature nel 2016 hanno rilevato la presenza del Glifosato nei fiumi Adige e Sile, ma l’acqua distribuita da Veritas  è completamente esente da questo inquinante”.  

 

Gianfranco Vergani

 



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