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20 aprile 2024

Mogliano

Mercurio, Zanoni: «Da Bottacin affermazioni pilatesche»

Contro l'assessore regionale anche l'assessore del comune di Mogliano Oscar Mancini. La replica di Bottacin

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Mercurio, Zanoni: «Da Bottacin affermazioni pilatesche»

MOGLIANO – Inquinamento da mercurio, continuano le polemiche trasversali tra Regione e comune, dopo l’intervento dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.

 

Il consigliere regionale Andrea Zanoni dice: “Le affermazioni ‘pilatesche’ dell’assessore Bottacin sulle falde acquifere del Trevigiano inquinate da mercurio sono gravi, perché sulla salute dei cittadini non si scherza. Un responsabile delle istituzioni non può permettersi di dire che la ricerca della causa dell’inquinamento sia ‘uno spreco di tempo e risorse’. Manca la volontà politica di intervenire in maniera seria, evidentemente per la Regione questo non è un impegno prioritario”.

 

“Sono d’accordo con quanto richiesto dai primi cittadini: occorre avviare un’indagine idrogeologica volta a ricercare la fonte primaria dell’inquinamento e che permetta poi di bonificare l’area. È da quando si sono esauriti i fondi del Progetto MeMo, nel 2014, che sul versante della ricerca non viene fatto niente.

 

Occorre avviare un’indagine idrogeologica per ricercare la fonte primaria dell’inquinamento

 

 Da questo punto di vista i monitoraggi di Arpav e Usl, seppur importanti per altri versi, sono inefficaci per individuare la fonte. Inoltre occorre un contributo regionale per finanziare l’estensione della rete acquedottistica, in modo da garantire acqua salubre a tutti i cittadini. Le rassicurazioni dell’assessore che si basano sullo studio Arpav non convincono: il fenomeno non si sta solo spostando, ma sta crescendo e per questo è indispensabile individuare la fonte primaria della contaminazione”, prosegue il consigliere dem che lo scorso ottobre ha  presentato un esposto alla Procura di Treviso sulla questione.

 

Il comune moglianese

 

Sulla questione, anche Oscar Mancini, Assessore ambiente di Mogliano. “Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua assume un sapore ancora più aspro l’atteggiamento rinunciatario della Giunta Zaia, per bocca dell’assessore Giampaolo Bottacin, sul caso mercurio.

 

Sta decidendo che la nostra falda è persa oggi e per le future generazioni. Noi non accettiamo questa irresponsabilità e, da amministratori pubblici, diciamo che va fatto tutto il possibile per trovare le cause dell’inquinamento e soprattutto per fermarlo ed avviare la bonifica”.

 

Noi non accettiamo questa irresponsabilità e, da amministratori pubblici

 

A giudizio dell’Assessore all’ambiente del Comune di Mogliano, Oscar Mancini, infatti, le argomentazioni usate dal suo omologo regionale Bottacin non reggono.

 

“Bottacin interpreta male il rapporto ARPAV dello scorso ottobre, perché indica evidentemente il permanere dell’inquinamento nei pozzi a nord (Quinto e Treviso) e la sua comparsa verso sud-est. Questo significa che è in atto un’espansione del fenomeno e non un suo spostamento. Inoltre, da parte di una Regione che di veri sprechi ne ha eccome, basti pensare al project financing della Pedemontana, affermare che l’individuazione delle cause è uno spreco di denaro pubblico, non è proprio accettabile”, afferma Oscar Mancini.

Le difficoltà nella ricerca di responsabili e cause ci sono, afferma l’assessore moglianese, per il tempo trascorso e la vasta area interessata, ma non farlo significa che mai sarà avviata un’opera di bonifica che punti a preservare il bene acqua nella nostra area per le future generazioni.

“Non possiamo pensare che la Regione issi la bandiera bianca di fronte ad un problema così grave e anche se a Mogliano Veneto, grazie ad una rete di acquedotto molto estesa, la situazione pare sotto controllo, non possiamo dimenticare che pozzi esistono e vengono utilizzati per abbeverare bestiame negli allevamenti e per irrigare coltivazioni. Quindi nessuno è escluso del tutto dal fenomeno e soprattutto non lo sono le future generazioni perché la falda rimarrà inquinata se non si trovano cause e contromisure efficaci”, afferma inoltre l’amministrazione moglianese.

 

La Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, è prevista all'interno delle direttive dell'agenda 21, ed è risultato della conferenza di Rio, non deve rimanere solo un’enunciazione di principio, ma deve essere lo stimolo per la tutela di questo bene primario, è la conclusione dell’Assessore Oscar Mancini.

 

Il comune di Preganziol

 

Il Capogruppo PD di Preganziol, Elena Stocco:  “Amministrare un territorio significa anche destinare le risorse agli interventi considerati prioritari. Prendiamo atto, con rabbia, di come la Regione non intenda proseguire la propria attività per il controllo del problema mercurio nelle falde acquifere.

 

Per altri interventi i soldi si trovano, ma evidentemente la tutela delle falde e della salute pubblica nei nostri comuni non sono al primo posto dell'agenda politica della giunta regionale.

 

Siamo preoccupati per i nostri concittadini, che aspettano dalla Regione una risposta forte, con lo stanziamento di risorse per far fronte a questa situazione di inquinamento delle falde che ormai perdura da anni”. 

 

La Replica di Bottacin

 

 

“Sono gravissime le affermazioni del consigliere Zanoni che dice non siano convincenti le mie dichiarazioni basate sullo studio dell’Arpav nel quale viene evidenziato che in alcuni pozzi l'inquinamento è in crescita ma in molti altri è in calo. Lo studio dimostra che l'inquinamento non è in crescita, ma in spostamento”. E’ la replica dell’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin alle dichiarazioni del consigliere regionale Andrea Zanoni in relazione all’inquinamento da mercurio nel trevigiano.

 

“Se Zanoni, che è consigliere regionale, confuta gli studi di Arpav – puntualizza Bottacin - abbia almeno la decenza di farlo con elementi oggettivi in mano, prodotti da tecnici super partes. Ricordi Zanoni che i dipendenti di Arpav sono pubblici ufficiali, pertanto si assuma la responsabilità delle sue dichiarazioni allarmistiche”.

 

“Ribadisco che i monitoraggi di Arpav non sono mai stati sospesi – aggiunge - e continueranno, in un sito in cui peraltro l’agenzia evidenzia la presenza di mercurio con origini forse naturali e comunque molto lontane nel tempo. Ovvio che anche se venisse individuato chi, decine di anni fa, ha inquinato, non potrebbe essergli addebitato il costo del danno, in quanto all'epoca non c'erano le normative attualmente vigenti basate sul sacrosanto principio del chi inquina paga”.

 


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