…un anno fa: “ciao, mi chiamo Sara e ho la sclerosi multipla”…Oggi: “ciao, mi chiamo Sara e grazie alla sclerosi multipla forse ho scoperto di essere una persona fortunata che nel primo anno di malattia – il più incerto – è riuscita perfino a realizzare un sogno”.
E’ trascorso un anno. Difficile. Pieno di dolore e intenso di emozioni. Ma è passato.

17 maggio 2013: la vigilia di un giorno che aimè non dimenticherò mai, la crisi e la diagnosi. 17 maggio 2014: il giorno della festa, l’inaugurazione della mia scuola di lingue! Un altro giorno memorabile. Una data che non ho scelto a caso. Ho sempre pensato che il passato vada lasciato alle spalle, perché nella nostra vita ci possa essere posto per il futuro.

E’ stato un anno in cui non sono stata da sola, eppure a volte mi sono sentita sola. Anzi in compagnia solo della malattia. Una compagna che non avevo scelto e che non volevo che determinasse definitivamente, a 35 anni, la mia vita. Non era giusto per me, e per chi mi ama. Non è giusto per la vita, che è una e unica. E mi sono impegnata perché questo non accadesse. Penso di esserci riuscita, o almeno ho imboccato la strada giusta.
Da quando è iniziata questa avventura, sono cambiata ed è cambiata la mia visione della vita. Ho sempre l’impressione di non godere appieno dei minuti…avrei dovuto rallentare i ritmi – così è stato per forza i primi mesi – e ora mi rendo conto che le mie giornate sono più piene di prima. Ho fame di vita!

Cosa mi manca ora? Un anno fa avrei avuto una lista lunga, come quasi tutti noi, di desideri. Ora vi rispondo: non mi manca proprio nulla. E se il futuro mi donerà qualche altra sorpresa, la saprò cogliere. Ma sono già felice così. Incredibilmente la malattia è diventata la mia forza.