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29 marzo 2024

Oderzo Motta

IL MINISTRO SACCONI A ODERZO

Sabato pomeriggio il titolare del welfare ad un convegno sullo stato dell'economia nazionale

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ODERZO - Il ministro Sacconi saato pomeriggio era a Oderzo per un convegno (nella foto, il ministro durante l'incontro) sullo stato dell'economia nazionale con accenni di politica economica a livello internaizonale. 

Cosa dire alle aziende in questo momento?

«Urge innovare e investire. La necessità di un maggior investimento è fondamentale per superare questi mesi difficili».

Che cosa la preoccupa maggiormente?

«Prima cosa la paura; dobbiamo superarla, dobbiamo cercare di sorpassare questa fase. Ma ognuno deve fare la propria parte».

È pessimista?

«Non conosco un pessimista di successo».

Durante il suo intervento Sacconi ha detto: «Non possiamo minimizzare la portata di questa crisi; lo hanno fatto coloro che mi hanno preceduto. Questa crisi profonda viene da lontano e potrebbe durare per molto tempo; potrebbe essere dovuta a motivi demografici o al declino dell'economia, anche americana. Il sistema capitalistico ha funzionato e per anni ha avuto successo.

Ma nel momento in cui le nostre società registrano un certo declino demografico nonostante un allungamento dell'aspettativa di vita, notiamo come il risparmio venga sempre meno remunerato.

Oggi abbiamo bisogno di sistemi tarati sull'economia globale, perché ci sono nuovi soggetti all'orizzonte, come la Cina, a forte impatto demografico. Urge ripensare al sistema economico: mi riferisco alla rigenerazione del fondo monetario internazionale che deve dare regole e sicurezza al mercato finanziario globale.

Quest'area, che così tanto ha fatto nel corso degli ultimi anni, ha di fatto cambiato la faccia del proprio territorio. Ma questo nord Est non può pensare di risolvere il problema mettendo i cavalli di Frisia ai propri confini. Il mondo è un villaggio globale integrato: nessuno si illuda, perché nessuno può chiamarsi fuori.

Questa crisi, a livello governativo, l'avevamo già prevista, anticipando la manovra economica triennale già a giugno. Certo, manovra faticosa nella convinzione che fosse necessario subito dare stabilità alla nostra finanza pubblica.

È possibile alzare il disavanzo, ma non dimentichiamo l'oneroso debito pubblico: dobbiamo procedere con la massima attenzione, altrimenti giungeremmo a pesanti crisi di liquidità. Il controllo della finanza pubblica è il primo vincolo che abbiamo. Se abbassassimo la guardia sarebbe deleterio».

 


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