REFRONTOLO - Il caso della Pro Loco di Refrontolo finisce in Senato. A “portarcelo” è il senatore nativo di Resana Franco Conte, che ha presentato insieme al collega Mario Dalla Tor un’interrogazione dopo il rinvio a giudizio del presidente della Pro Loco Valter Scapol.

 

L’accusa riguarda i tragici fatti dell’agosto 2014 al Molinetto della Croda, in cui morirono 4 persone. A Scapol viene contestato di aver concesso la struttura – in cui si stava tenendo la festa - per attività che non erano quelle per cui era stata installata, senza aver avuto peraltro la necessaria autorizzazione comunale.

 

L’accusa, per Scapol e per gli altri tre rinviati a giudizio, è di omicidio colposo plurimo e disastro colposo in concorso. Per solidarietà la Pro Loco ha deciso, a fine maggio, di sospendere tutte le proprie attività a tempo indeterminato: a sostegno dell’associazione è arrivata anche la petizione lanciata dal comitato regionale Unpli del Veneto.

 

Ieri è stata presentata l’interrogazione del senatore, che chiede se “se non sia il caso di definire il più nettamente possibile l'ambito di applicazione della normativa sulla responsabilità oggettiva, perché non si verifichino situazioni come quella descritta, nelle quali soggetti che rivestono cariche di rappresentanza di enti o associazioni varie, pur avendo osservato ed adempiuto correttamente a tutte le prescrizioni normative ed amministrative, sono chiamati a rispondere per responsabilità che non hanno”.

 

Il documento chiede anche di “delineare una normativa a livello nazionale per le Pro loco e l'associazionismo locale in generale, in modo tale da stabilire in modo certo e dettagliato gli adempimenti da rispettare nello svolgimento delle manifestazioni o eventi e le eventuali sanzioni e responsabilità, ed evitare in tal modo che si addebitino ai responsabili capi di imputazione che esulano dal loro operato”.