Morì di infarto in un bar, paese si autotassa per quattro defibrillatori
Raccolti 12 mila euro, la consegna domenica prossima in un'apposita cerimonia a Casale sul Sile
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CASALE SUL SILE - La scorsa primavera una concittadina cinquantenne morì qualche giorno dopo essere stata colta da infarto in un esercizio pubblico.
Nei giorni successivi varie associazioni, aziende e singoli privati avviarono una raccolta di fondi per l'acquisto di defibrillatori, arrivando ad accumulare 12 mila euro, sufficienti ad installare quattro postazioni sul territorio comunale. Accade a Casale sul Sile dove domenica prossima gli apparecchi saranno consegnati all'amministrazione municipale. Si tratta, spiegano i promotori, di strumenti di ultima generazione il cui utilizzo è alla portata di chiunque, "anche di un bambino", data la semplicità delle istruzioni allegate attraverso figure di immediata comprensione.
I defibrillatori, scelti con l'assistenza di personale del reparto di cardiologia dell'ospedale di Treviso, saranno contenuti in speciali teche che ne assicurano la conservazione e che permetteranno l'invio di segnalazioni attraverso e-mail ed sms ai manutentori in caso di malfunzionamento o di diminuita capacità delle batterie.
L'impiego degli strumenti comporterà in ogni caso l'immediato allarme anche al Pronto Soccorso più vicino, in modo da consentire l'invio immediato di un'ambulanza e da poter fornire un'eventuale assistenza da remoto all'operatore.
"L'episodio della scorsa primavera - spiegano i familiari della donna uccisa dall'infarto, fra i promotori dell'iniziativa - ci hanno fatto comprendere quanto i primissimi minuti dopo l'episodio siano fondamentali ai fini delle possibilità di sopravvivenza. In quel caso i soccorsi arrivarono il più rapidamente possibile ma un viaggio da Treviso a Casale sul Sile, purtroppo, richiede almeno un quarto d'ora". I defibrillatori saranno installati nelle farmacie delle due frazioni, negli ambienti parrocchiali del capoluogo ed all'interno del polo scolastico del paese.