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18 aprile 2024

Italia

Morto Manganelli, capo della Polizia

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Morto Manganelli, capo della Polizia

ROMA - E' morto il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ricoverato all'ospedale San Giovanni di Roma dallo scorso 24 febbraio per un'emorragia cerebrale.

Il prefetto Manganelli, 62 anni, era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale ed era stato operato d'urgenza per la rimozione di un ematoma celebrale, prodottosi in conseguenza di un'emorragia.

I funerali si svolgeranno sabato alle 12 nella basilica romana di Santa Maria degli Angeli.

Antonio Manganelli, era nato ad Avellino l'8 dicembre 1950. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Napoli, si era specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Modena.

Dagli anni '70 ha operato costantemente nel campo delle investigazioni, acquisendo particolare esperienza e preparazione tecnica nel settore dei sequestri di persona a scopo di estorsione prima ed in quello antimafia poi.

Ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose.

E' stato docente di Tecnica di Polizia Giudiziaria presso l'Istituto Superiore di Polizia e autore di pubblicazioni scientifiche in materia di sequestri di persona e di tecnica di polizia giudiziaria, tra cui il manuale pratico delle tecniche di indagine 'Investigare' (Cedam), scritto con il prefetto Franco Gabrielli, all'epoca direttore del Sisde.

Ha diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e di Napoli. Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1° classe, con l'incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica Sicurezza. Dal 3 dicembre 2001 è stato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie. Il 25 giugno 2007 il Consiglio dei ministri lo aveva nominato Capo della Polizia.

A quanto si apprende, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appena appresa la notizia della scomparsa di Manganelli, si è messo in contatto con il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, chiedendole di rappresentare prontamente alla famiglia del Prefetto i suoi sentimenti di solidarietà e all'intera amministrazione della Pubblica Sicurezza il suo partecipe cordoglio.

Il Presidente del Consiglio Mario Monti, appresa la scomparsa del Capo della Polizia Antonio Manganelli, ha inviato alla famiglia un commosso messaggio di condoglianze per esprimere la vicinanza sua e del governo. Nonostante la lunga malattia, il Prefetto Manganelli è sempre stato un esempio di servitore dello Stato, una guida autorevole e aperta al dialogo, anche nelle situazioni più difficili. E' con dolore e riconoscenza che il presidente ha ricordato la sua figura.

Antonio Manganelli ''è stato prima un valente investigatore, poi un lungimirante, appassionato, generoso ed efficiente capo della Polizia. Queste sue doti hanno fatto di lui un leader ed e' per questo che oggi dai suoi piu' stretti collaboratori fino all'ultimo agente tutti lo piangano con immenso dolore. Era un numero uno''. E' quanto sottolinea il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri.

''Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Manganelli''. E' quanto afferma Massimo D'Alema, già presidente del Copasir. ''Ho potuto apprezzare nel corso di molti anni -aggiunge D'Alema- la passione e l'intelligenza del suo lavoro e la sua assoluta dedizione di servitore dello Stato''.

(Adnkronos)

 



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