Muson, rischio inondazione permane: «Servono nuove opere»
I sindaci lanciano l’allarme: «Nuova cassa di espansione»
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO – Muson: dopo i problemi vissuti domenica, rimangono gli interrogativi su che cosa sarebbe accaduto se fosse piovuto qualche ora in più. A sottolineare che il pericolo rimane e che la prossima volta potrebbe andare peggio, sono i sindaci della zona a nord di Castelfranco, di Riese e Loria in particolare.
A Spineda, come segnala il sindaco di Riese Gianluigi Contarin, la situazione sarebbe potuta precipitare da un momento all’altro mandando completamente sott’acqua il paese. A mancare è una cassa di espansione che garantisca di raccogliere l’acqua in eccesso.
È un progetto da 14 milioni di euro che si dovrebbe avvalere di un finanziamento regionale, ma al momento è solo sulla carta. Anche il sindaco di Loria lancia un appello analogo: se non si interviene la frazione di Bessica, dove domenica si è rimasti col fiato sospeso, può finire sott’acqua.
Anche il sindaco di Castelfranco, Luciano Dussin, sottolinea l’importanza di nuove opere.
«Gli interventi fatti negli anni sugli alvei dell'Avenale e del Muson si sono dimostrati efficienti e di buona qualità – afferma Dussin - Sul piano degli interventi ricordiamo la recente inaugurazione della cava di espansione a nord del nostro territorio, cava ex Bergamin, che in questi giorni è stata essenziale per la sicurezza dell'Avenale (riceve fino a 500 mila mc di acqua dal Brenton, con un investimento regionale di 6 milioni di euro).
Nel prossimo anno speriamo inizino i lavori per creare quella tra Onè di Fonte e Riese Pio X necessaria per scaricare flussi di acqua dal Muson. Sono in corso lavori per un bacino anti-piene tra via della Grotta e via Lovara, per ricevere fino a 50 mila mc di acqua per un costo di 1,3 milioni di euro. E' allo studio la fattibilità per crearne un'altra più ad est di questo territorio».