Castelfranco – Si tratta di un caso rarissimo, e che proprio per la sua eccezionalità sostanzialmente rappresenta un unicum irripetibile. Per questo non è il caso di creare allarmismo e la gente può dormire sonni tranquilli.

Questo il contenuto del messaggio lanciato dal dottor Pietro Gasparoni, responsabile della struttura semplice di endocrinologia dell’Unità di Medicina Generale di Castelfranco Veneto, uno dei due medici dell’Usl8 di Asolo che hanno collaborato con l’Istituto Oncologico Veneto nella ricerca sulla famiglia colpita da sei generazioni da forme tumorali legate al sistema ormonale.

L’altro medico è Ernesto De Menis, direttore dell’Unità operativa di Medicina Generale all’Ospedale di Montebelluna.

«I cittadini devono tener conto che, pur nella serietà di queste patologie, si tratta di eventi particolari, che insistono su una ridotta parte della popolazione già seguita dalle strutture sanitarie di competenza», queste le parole del dottor Pietro Gasparoni.

«Le forme neoplastiche hanno diversa aggressività e si traducono nell’eccesso di produzione di ormoni quali, ad esempio, la prolattina prodotta dall’ipofisi – aggiunge -. La gestione di questi pazienti richiede sempre un lavoro multidisciplinare in cui l'Endocrinologo collabora con altri specialisti fra cui il Radiologo, il Medico di Medicina Nucleare, il Patologo, il Chirurgo e l'Oncologo».

La malattia che ha colpito la famiglia trevigiana molto rara, e l’eccezionalità del caso della famiglia trevigiana colpita, appunto, da tumore da sei generazioni, rappresenta, per questa specifica patologia, la più grande scoperta fino ad ora in Italia. Od oggi stati individuati 111 componenti dell’albero genealogico; 29 sono stati sottoposti ad analisi molecolare e 20 di questi hanno presentato una mutazione dei propri geni.