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20 aprile 2024

Cronaca

"Nave italiana riporta migranti in Libia"

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Le attività di soccorso del rimorchiatore italiano Asso 28 "si sono svolte sotto il coordinamento della Guardia Costiera libica che ha gestito l'intera operazione". Lo fa sapere la Guardia costiera italiana, dopo la denuncia del deputato di 'Liberi e Uguali' Nicola Fratoianni che ieri ha sollevato la questione, sostenendo che la nave mercantile italiana ha riportato in Libia un centinaio di migranti soccorsi in mare.

SALVINI - Stamattina a commentare le dichiarazioni di Fratoianni è stato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che via social ha negato un coinvolgimento nella vicenda della Guardia costiera italiana. "La Guardia Costiera italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato", ha segnalato in un post su Facebook il vicepremier leghista, facendo riferimento a un'operazione condotta dalla Guardia Costiera Libica che "nelle ultime ore ha salvato e riportato a terra 611 immigrati". "Le Ong protestano e gli scafisti perdono i loro affari? Bene, noi andiamo avanti così!", ha commentato Salvini.

TONINELLI - Interpellato sulla vicenda della nave Asso 28, a margine di un'audizione al Senato, anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, ha dichiarato: "Posso solo dire che la Guardia Costiera italiana non è stata interessata nel salvataggio e coordinamento. Quindi, il diritto internazionale è stato rispettato".

"Mi sono coordinato da subito - ha detto ancora il ministro Toninelli al termine dell'audizione in Senato - con l'ammiraglio generale della Guardia Costiera italiana, che non è mai intervenuta nè ha coordinato l'operazione e non ha ricevuto richieste. Il coordinamento - ha puntualizzato - è stato fatto dalla Guardia Costiera libica. Il fatto è avvenuto in Sar libico".

FRATOIANNI - La replica a Salvini da parte del deputato di Leu, che si trova attualmente a bordo della nave Open Arms, è arrivata a stretto giro. "L'unico disinformato, ed è molto grave, visto il ruolo che ricopre indegnamente, è il ministro Salvini - ha detto Fratoianni -. Intanto perché non ha letto la mia dichiarazione. O forse ha problemi di comprensione del testo. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28, che sta riportando a Tripoli, quindi in un porto non sicuro, 101 migranti (di cui 5 bambini, 5 donne incinte e 91 adulti fra uomini e donne). E di questo abbiamo le prove".

Fratoianni ha quindi sottolineato: "Abbiamo detto che 'se lo facesse su indicazione della Guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave'. Ma già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini se è in grado di rispondere a qualche domanda: se l'indicazione al mercantile italiano non è arrivata dalla Guardia costiera italiana, da chi è arrivata?".

Ieri il deputato di Leu aveva denunciato di aver appreso che "uno dei gommoni segnalati dalla Guardia Costiera italiana" con oltre 100 migranti a bordo nel Mediterraneo era stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, e che si stava dirigendo verso Tripoli. Fratoianni sottolineava però di non sapere se l'operazione fosse "avvenuta su indicazione della Guardia Costiera italiana".

"Se così fosse - commentava Fratoianni - si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l'Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale. Il diritto internazionale prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali".

UE - "Se non conosciamo i dettagli dell'operazione di soccorso e sotto quale autorità la nave opera, non commentiamo il caso. Siamo in contatto con le autorità italiane per saperne di più" ha detto una portavoce della Commissione europea rispondendo a una domanda sulla nave Asso 28.

In merito alla vicenda l'Osservatore Romano parla di "un fatto senza precedenti, in violazione della legislazione internazionale che garantisce ai migranti soccorsi in mare l’approdo nel porto sicuro più vicino. E quelli della Libia non sono riconosciuti come tali". Inoltre, "nessuno dei migranti riportati a Tripoli ha avuto la possibilità di chiedere asilo come garantito dal diritto internazionale".

 



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