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19 aprile 2024

Castelfranco

Nelle trincee del Grappa scoperte nuove specie di coleotteri

Le ricerche sono state condotte in 300 grotte e in trincee del Grappa della Prima Guerra Mondiale

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Nelle trincee del Grappa scoperte nuove specie di coleotteri

MONTE GRAPPA - Sulle Prealpi Venete, tra il veronese Monte Baldo e il Grappa,  sono tate scoperte ben 21 specie nuove di coleotteri. Le ricerche sono state condotte  dagli studiosi naturalisti  della WBA (World Biodiversity Association) Cesare Bellò, Giuseppe Osella e Cosimo Baviera.  La loro presenza, finora ignota, conferma l'alto tasso di biodiversità  che caratterizza il territorio delle Prealpi Venete che va dal Monte Baldo, nel Veronese, fino al Grappa e il fiume Piave. Un fatto curioso: alcune specie, tra le più interessanti, sono state trovate nelle trincee e in cavità artificiali costruite  nella Prima Guerra mondiale sul Grappa, sia in provincia di Treviso che di Vicenza.

Tutte le nuove specie appartengono al genere Baldorhynchus, nome riferito al Monte Baldo, splendida montagna che sovrasta la riva orientale del Lago di Garda.

La scoperta delle nuove specie è la conclusione di un lungo e impegnativo lavoro di ricerca condotto negli ultimi anni da numerosi naturalisti in circa 300 grotte, 88 delle quali hanno rilevato la presenza di questi strani insetti ipogei.

Alcune specie sono state raccolte in vecchie miniere, sotto pietre profondamente interrate, oppure setacciando suolo e lettiera di foreste di faggio. Gli esemplari provenienti dai Lessini veronesi sono stati catturati utilizzando speciali trappole posizionate nel suolo profondo messe a punto dai naturalisti di WBA.

“Queste scoperte eccezionali, commenta il presidente del WBA Paolo  Fontana  sono la dimostrazione che in l’Italia e in particolare nell'area delle Prealpi venete la  biodiversità  è  viva  e si conserva,  come in poche altre regioni dell'Europa e che le ricerche naturalistiche sul campo possono riservare ancora grandi sorprese”.

Gli insetti del genere Baldorhynchus sono Coleotteri Curculionidi ciechi, viventi nel sottosuolo, distribuiti prevalentemente nei rilievi prealpini calcarei compresi tra la Lombardia (Val Seriana), il Trentino Meridionale e il Veneto (Fiume Piave).

Le scoperte sono state presentate nella prestigiosa rivista internazinale  Zootaxa. Oltre alla descrizione delle nuove specie, lo studio  di Cesare Bellò, Giuseppe Osella e Cosimo Baviera comprende la revisione delle specie precedentemente note con la elevazione da sottospecie a specie di numerose entità, portando, oggi, a 37 il numero totale delle specie attribuite al genere Baldorhynchus. Il lavoro comprende anche le chiavi per il riconoscimento delle specie, una checklist completa, diagnosi, mappe di distribuzione ed informazioni sull’ecologia delle singole specie.

“I Coleotteri Curculionidi ciechi - sottolinea il naturalista trevigiano Cesare Bellò, uno studioso che ha dato  il nome a parecchi insetti scoperti in anni di ricerche -  sono importanti per capire  come si stia evolvendo l'ecosistema di un territorio e  la conservazione della vita naturale nello stesso”.

 

(Nella foto in alto un "Baldorhynchus danzii", in quella sotto Cesare Bellò)

 


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