MOGLIANO - «La Sinistra per Mogliano non ha mai chiesto l'introduzione di libri “gender” nelle scuole».
 

Lo ha detto Giacomo Nilandi (nella foto), consigliere della Sinistra per Mogliano in risposta al consigliere di opposizione Giovanni Azzolini. Continua Nilandi: «Nnon perchè non si ritenga utile farlo, ma perché crediamo che il primato dell'elaborazione della didattica debba appartenere a tutti i corpi che abitano il sistema scolastico e non derivare da scelte verticali.

Ormai da un anno è attivo un tavolo scuola e territorio dove partecipano tutte le associazioni dei genitori, quelle degli insegnanti, i dirigenti dei plessi scolastici, i tecnici del comune e il Sindaco.

Lì se si dovesse presentare l'occasione il mondo della scuola sceglierà collegialmente il da farsi, tenendo conto di tutte le opinioni in campo e non solo di quelle dei fondamentalisti cattolici». 

Qui l’affondo contro Azzolini: «Vergognoso che la "Premiata ditta" Azzolini continui a strumentalizzare le dimissioni dell'ex assessore Iorio vestendole con improbabili ragioni politiche che mutano a seconda della convenienza del momento. L'assessore si è dimessa per gravi motivi personali che esigono riservatezza e rispetto. 

Altrettanto strumentale è l'interpellanza presentata al nuovo assessore alle politiche sociali Tiziana Bau proprio sul tema della rete Ready, credendo di metterla in difficoltà rispetto al mondo cattolico da cui proviene e non capendo invece che al di là degli interpreti noi abbiamo un programma elettorale dove i diritti civili assumono una posizione focale». ù

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L'obbiettivo è dar vita al registro delle coppie di fatto, data l'inerzia del Governo Renzi sul tema

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Per questo da settembre insieme alle associazioni del territorio daremo via alla progettazione di tutta una serie di inziative culturali in città per sensibilizzare sul tema, attuando così quello che è il vero scopo della rete Ready».
 

E dice: «L'obbiettivo è poi quello di arrivare nel breve a dar vita al registro delle coppie di fatto e non solo, data l'inerzia del Governo Renzi sul tema con il ddl Scalfarotto arenato in Parlamento da mesi. 

Tutto il resto è la solita bolla mediatica creata da Azzolini per mettere in scena il suo classico spettacolo del nulla. Ci vuole infatti coraggio a dire apertamente che nel 2015 si sta con un Brugnaro, sbeffeggiato dalle maggiori testate internazionali piuttosto che con le storica sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti, molto più facile è nascondersi dietro il tabù della inesistente teoria gender». 

E chiude: «Forse non gliene importa nulla della vicenda in realtà, il suo unico obbiettivo dopo anni di trasformismo è quello di mandare avanti lo show in attesa di una "carega" più comoda di quella del Consigliere di opposizione».