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29 marzo 2024

Conegliano

NO ALL'USCITA A27 A SANTA LUCIA

Il Comitato Tutela Paesaggio Veneto si oppone alla realizzazione del nuovo casello

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NO ALL'USCITA A27 A SANTA LUCIA

SANTA LUCIA DI PIAVE - Il Comitato Tutela Paesaggio Veneto si oppone alla realizzazione di un nuovo casello autostradale lungo la A 27 con uscita a S.Lucia, rubando così ancora verde al territorio.

Dopo la firma del Presidente del Consiglio Monti sul Decreto Salva Italia, il comitato ha deciso di impugnare l’atto, facendo ricorso al Tar contro il progetto. La decisione è stata spiegata oggi dal comitato in una conferenza stampa. “E’ stato dato mandato al collegio legale di procedere-  dicono i fautori dell’iniziativa- Il comitato è convinto che tale progetto sia e rimanga scellerato per moltissimi motivi. Siamo convinti che la firma sia stata posta come in mille altre procedure ma che Monti ovviamente non conosca per nulla la situazione e la posizione del casello in questione”.

“La necessità dell’uscita è molto arbitraria- sottolinea il comitato- così come la posizione non è vicina a nessun nodo importante né industriale, né artigianale. L’uscita è situata in mezzo alla campagna e sarebbe accessibile solo da est o ovest, perché a nord ha una barriera fisica (solo campagne) e il fiume Piave. Economicamente non è spendibile perché poco fruibile da tutti i mezzi, soprattutto dagli automezzi pesanti visto il vincolo del sottopasso a Ponte Priula. Mezzi quindi costretti a fare gli “Stradonelli”.

Tutti i rilievi di percorrenza depongono a sfavore del raggiungimento di tale uscita in tale posizione. L’uscita è invece situata in un posto ideale per gli automezzi degli stabilimenti di inerti, quindi con grande pericolo di aperture di cave. Il casello è posizionato a stretto ridosso del fiume Piave in zona Sic e ZPS contrario alle normative europee. L’opera viene divulgata come una ripresa economica, in realtà è uno sperpero di denaro pubblico in un’ iniziativa con alcun ritorno economico per la popolazione. Il piano economico dell’operazione non è mai stato presentato e mai motivato con dati alla mano, (se vogliamo prendere l’esempio di Godega di Sant’Urbano, avremmo dovuto assistere a un proliferare e/o a una ripresa delle attività dopo l’apertura del nuovo casello). Se per caso per ripresa economica si intende il lavoro in sé del casello, allora fra due anni dovremmo costruirne un altro fino alla cementificazione infinita del territorio”. Il Comitato si oppone al nuovo casello soprattutto perché ruberebbe altra campagna e cadrebbe in un momento in cui gli sprechi vengono messi in evidenza più che un tempo

“In un momento di riordino degli enti dello Stato, come le province, ci pare doveroso pensare che altre siano le priorità-rimarcano gli aderenti al comitato- Visto che il progetto è antecedente alla Pedemontana, ci chiediamo se due caselli vicini (4km) come verranno a crearsi, non siano un esempio di spreco di denaro pubblico. Se costruiamo strade mentre molte aziende chiudono, non è il caso di fermarsi e pensare concretamente cosa fare per aiutarle, visto che la mancanza di liquidità è il grande problema che affligge oggi la nostra economia anche locale. Ci chiediamo perché le province o chi per esse non istituiscano fondi a interessi bassissimi per aiutare gli imprenditori”.

“Oggi che lo sperpero di denaro pubblico è più che mai all'attenzione dei cittadini non si possono commettere errori, spendendo cifre importanti senza un vero studio di rientro economico per la collettività, anzi in quest'opera a sostenerla sono slogan ormai superati, come quello di avere delle infrastrutture, tout court, si impone invece che i soldi vengano impiegati in infrastrutture realmente necessarie e ponendo molta attenzione al territorio, senza spreco di terreno agricolo- afferma Ezio Gandin, presidente Comitato Tutela Paesaggio Veneto-Ogni giorno scompaiono 100 ettari di superficie agricola, ora che il Ministero dopo una analisi attenta si è reso conto che neppure per l'olio siamo autosufficienti, l'attenzione allo spreco di terreno deve essere di altissimo livello”.

 



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