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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

PIZZOC: SOLIDARIETA' AL SINDACO DI FREGONA

De Luca ha ricevuto telefonate di sostegno dopo la denuncia del tentativo di speculazione degli immobiliaristi

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Vittorio Veneto - In seguito alla notizia del tentativo di speculazione di un immobiliarista sull'acquisto del rifugio Città di Vittorio Veneto, sul Pizzoc, il sindaco di Fregona De Luca ha ricevuto molte telefonate di solidarietà e appoggio.

Inoltre, il consigliere Adriana Costantini ha scritto al sindaco Scottà perchè venga votata in consiglio una delibera che imponga "vincoli  di destinazione d’uso per un numero di anni tale da scoraggiare chiunque concepisse la speranza di  guadagnare sui licenziamenti dei lavoratori e sul saccheggio della città". "Questo - scrive l'esponente della Sinistra Democratica in una sua interpellanza presentata in Comune - vale anche per aree dove la produzione è stata chiusa ultimamente, come la Colussi e l'Italcementi, provocando il licenziamento di un centinaio di lavoratori".

In poche parole la Costantini chiede che il Sindaco si attivi per garantire che nessuno metta le mani sulla città. "Considerato - valuta la consigliera - che nel tessuto urbanistico vittoriese ci sono numerose aree, complessivamente di enorme superficie e cubatura, destinata ad  attività produttive, che si collocano in zone centrali della città  e il cui valore, qualora venisse  cambiata la destinazione d’uso, ammonterebbe a milioni e milioni di euro. Questa improvvisa volontà liquidatoria di attività storicamente insediate in città  potrebbe essere in qualche modo  messa in relazione con intenzioni speculative, soprattutto alla luce della indisponibilità espressa dalla proprietà della Colussi a concedere  per 3 anni un reparto alla cooperativa di lavoratrici e lavoratori per la produzione dei “Baicoli”, nonché della proposta di acquisto da parte di una società immobiliare vittoriese della cima del monte Pizzoc e del rifugio Città di Vittorio, il che annulla la possibilità di acquisizione da parte del Comune di Fregona, sostenuta da un ampio movimento di cittadini".

"Si sta delineando - mette in guardia la Costantini - la possibilità di un  gravissimo conflitto fra gli interessi di soggetti privati e  l’interesse pubblico, sia sociale che ambientale".

 


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