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19 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

OMAGGIO A MARINA DOLFIN

Il ricordo dell'attrice nelle testimonianze fotografiche e nella memoria dei colleghi.

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Pieve di Soligo. A un anno dalla scomparsa dell’attrice Marina Dolfin, oggi si svolgeranno le manifestazioni organizzate in suo omaggio dal comune pievigino.

Oggi la ricorderanno gli attori Alberto Terrani e Nicoletta Maragno e Stella Casiraghi, docente universitaria e responsabile delle Relazioni Culturali del Piccolo di Milano, nella “Conversazione attorno a Marina Dolfin” che si terrà all’Auditorium della Biblioteca Comunale alle ore 18.00.

Questa sera, alle ore 20, sarà inaugurata presso il foyer del Teatro Careni la mostra documentario-fotografica dedicata alla vita e alla carriera dell’attrice. Alle 20.30 verrà rappresentata a cura della Scuola di Recitazione del Piccolo Teatro di Milano, la commedia goldoniana “Gl’innamorati”, cavallo di battaglia della Dolfin. La regia è di Massimo De Francovich, interpete egli stesso della commedia con gli allievi del terzo anno del corso “Bertolt Brecht”.

Marina Dolfin aveva scelto di tornare a vivere a Barbisano, nella villa di famiglia, dopo il ritiro dalle scene. Non si era però allontana dal mondo del teatro, dal momento che Giorgio Strehler l’aveva voluta come insegnante di lingua veneta nella scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, dove la Dolfin aveva debuttato e lavorato nei primi anni '50. Nei dieci anni dedicati all’insegnamento ha contribuito alla formazione di alcune generazioni di giovani attori che ne ricordano la profonda conoscenza dei dialetti veneti e il rigore esigente ed affettuoso nel trasmettere i segreti e le tecniche di recitazione.

La figlia della grande toti dal Monte è stata anche una cittadina esemplare, consapevole dell’eredità culturale che la sua famiglia rappresentava e per questo ha voluto e contribuito alla costituzione del Museo Toti dal Monte, dedicato alla carriera e alla vita della madre e del padre, il tenore Enzo De Muro Lomanto.

Il suo impegno civile si estendeva anche alle ricorrenze civili, quando era sempre in prima fila a testimoniare l’adesione ai valori di democratici scaturiti dalla guerra di liberazione.

 

 


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Carlo De Bastiani

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