Segusino. Settore dell'occhialeria in crisi: alla Apos parte la cassaintegrazione per tutti i dipendenti, 29 in totale. Il 22 maggio il tribunale di Treviso ha sentenziato il fallimento dell'azienda.
Oggi alle 17 all'ex municipio di Segusino i dipendenti dell'azienda si incontreranno con i rappresentanti sindacali per discutere delle prospettive future.

Sorta nel 2005, la Apos produce aste colorate per occhiali e accessori per l'occhialeria ad alto valore aggiunto ma già dalla seconda metà dell'anno scorso aveva iniziato a risentire di un pesante calo negli ordini. come se non bastasse, a causa del cattivo andamento del settore, molti clienti non hanno onorato le scadenze lasciando la società del tutto priva di liquidità. Per questo all'inizio del 2008 tutti i dipendenti dell'azienda sono stati posti in cassa integrazione guadagni ma già dalla metà dell’anno 2007 era iniziato l’utilizzo della CIG.

Sono state condotte e sono tuttora in corso delle trattative per la cessione dell’azienda ma il cattivo andamento del settore da un lato e dall’altro l’impossibilità di trovare imprenditori in grado di acquisire tutti i dipendenti ancora in forza hanno impedito questa operazione. L’azienda si trova perciò nell’impossibilità di garantire ai dipendenti stessi il pagamento delle retribuzioni.

“La decisione di Safilo di portare all’estero la produzione – spiega Gianni Boato, della Femca-Cisl di Treviso -  ha prodotto un riflesso su altre aziende del settore, che si trovavano prive di liquidità e hanno iniziato a non rispettare più le scadenze bancarie, le banche a loro volta che avevano anticipato gli importi delle fatture non hanno più concesso credito alla APOS. Inoltre la Safilo stessa costituiva da sola oltre il 50 % del fatturato della Apos".

"Nell’assemblea di oggi - si augura Boato - cercheremo di capire quali saranno le conseguenze del fallimento dell'azienda per i lavoratori”.