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29 marzo 2024

Castelfranco

SCAMBIO DI VOLUMI EDIFICABILI PER TUTELARE LE VILLE

A Fanzolo un convegno sul credito edilizio a cura dell’Istituto Regionale Ville Venete

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Vedelago - Una villa stupenda. Alla sue spalle, anziché esserci il paesaggio incontaminato, o al massimo segnato dalle geometrie delle coltivazioni, così come quando venne costruita, si stagliano capannoni, o altri edifici che ne compromettono l’esistenza per il solo fatto di esistere. Il fenomeno purtroppo si ripete in moltissimi luoghi del Veneto. Segna il paesaggio, ma non in maniera irreparabile. Ora le pubbliche amministrazioni stanno tentando di ovviare a tali scempi.

Di questo si è parlato ieri, a Villa Emo a Fanzolo di Vedelago, con il convegno “Il credito edilizio e la riqualificazione delle Ville Venete”, a cura dell’Istituto Regionale Ville Venete. In cosa consiste il credito edilizio e in che modo ne possono beneficiare i proprietari delle ville? “Il pubblico – ha spiegato Nadia Quarsala, presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete – riconosce di avere un debito nei confronti del privato che decide di restaurare la propria villa e viene dato un corrispettivo in cubatura edificabile. Una compensazione negli stessi termini può essere data anche al proprietario di un fabbricato da demolire collocato in una posizione incongrua e che va a deteriorare la villa stessa”.

Il meccanismo in teoria è semplice. Ma dalla teoria alla pratica il salto è lungo. La legge regionale che lo stabilisce risale al 2004. Ora si sta lavorando per renderla attuativa. “Noi stiamo cercando di dare tutte le informazioni necessarie alla Regione per facilitare l’attuazione della legge – ha aggiunto Quarsala -. L’obbiettivo della Regione è creare dei criteri attuativi comuni. Entro la fine dell’anno si dovrebbe arrivare a avere un quadro della situazione”. Un quadro che riguarda i criteri attuativi comuni a tutta la Regione, che poi però dovrà fare i conti con i tempi e le caratteristiche di ogni singolo comune e del suo Pat.

“La Provincia – ha affermato l’assessore provinciale Franco Conte – cui passeranno le competenze per l’approvazione dei Pat, sta per approvare il Ptcp, che ha un apparato normativo che indica ai comuni l’utilizzo del credito edilizio. L’obbiettivo è riqualificare il territorio dove ci sono situazioni di degrado ambientale, o beni di valore culturale come ad esempio le ville”. “Il criterio generale – ha aggiunto – è di eliminare le costruzioni in zone improprie, dando la possibilità di edificare altrove. Per farlo bisognerà attendere che i Comuni attuino i Pat. Attualmente però c’è un solo comune che l’ha approvato e tre che l’hanno adottato. Sono una cinquantina, invece, i comuni che ci stanno lavorando”.

 


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