Ponte di Piave - Nuovo scalo merci in zona industriale? Il sindaco Zanchetta commenta: «E’ finito il tempo della navigazione a vista.

E’, piuttosto, il momento di puntare a soluzioni sistemiche e strutturali di lungo periodo. Ciò è tanto più percepibile e praticabile in ambito urbanistico.

Ecco perché auspico che vi sia disponibilità ed apertura di vedute da parte dell’Amministrazione comunale di Oderzo in ordine alla eventuale dislocazione dello scalo merci di cui si sta discutendo in questi giorni a seguito della decisione della ditta NICE di Oderzo di ampliare i propri siti. Faccio presente che – da molto tempo – a Ponte di Piave, proprio a ridosso del sito ove insiste il complesso NICE, il vecchio P.R.G. (ed ora il P.A.T.) prevedono un’ampia zona destinata a scalo merci, più tecnicamente definita “piattaforma logistica”.

Si tratta di un’area di idonea metratura sita proprio a ridosso dell’attuale linea ferrovia e vocata naturalmente all’interscambio gomma – rotaia.

Ritengo che le zone industriali dei due Comuni siano ormai integrate e strutturalmente comunicanti: la NICE, ad esempio, gravita in territorio opitergino, ma si serve dei servizi – allacciamenti fognari e sottoservizi in generale – prestati dal Comune di Ponte di Piave. E ciò proprio per il fatto di trovarci a confine.

L’intenzione di ampliare il manufatto originario da parte delle maestranze NICE (illustrato in Commissione Urbanistica lo scorso 23 giugno ad Oderzo) dovrebbe indurre gli Amministratori locali a fare sinergia cogliendo questa opportunità di ulteriore sviluppo della nostra area per incalzare R.F.I. a prendere in seria considerazione l’idea di attivare finalmente lo scalo merci solo disegnato – finora – sulla carte topografiche.

Da parte del Comune di Ponte di Piave c’è la piena disponibilità al confronto, sia con i colleghi di Oderzo che con R.F.I».