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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

SI' VIVO SOLA IN UN CASTELLO

Cosa vuol dire svegliarsi ogni mattina in una fortezza. E pagare un'Ici merlata...

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Vittorio Veneto. Prima di andare a trovare Ada, castellana del Castrum di Serravalle, mi sono preparata un canovaccio di domande. Alcune piuttosto banali (dichiariamolo subito), altre impertinenti. Tra queste ultime c’era la seguente: “Quanto paga di Ici?” Una curiosità (ragionieristica) che mi era venuta leggendo una dichiarazione dell'assessore coneglianese al bilancio, Pietro Basciano, il quale aveva ricordato che l’esonero dell’Ici non riguarda le abitazioni di tipo signorile, le ville e, appunto, i castelli.
Dopo aver chiesto ad Ada Marcantonio quanto grande è la sua proprietà (risposta: “12 mila metri quadri di terreno su cui si ergono tre torri di origine medioevale), le ho chiesto se pagasse l’Ici. Risposta: “Sì, pago l’Ici, ma in misura ridotta perché il castello è vincolato dalla Sovrintendenza. In ogni caso dovrei arrivare a versare una cifra abbastanza esigua: 400 o 500 euro. Ma non ne sono sicura: dovrei interpellare il commercialista.”
Da queste prime domande (appena sfrontate?) e dalle risposte (eleganti), ho capito che Ada Marcantonio ci avrebbe aperto non solo il castello (che ospita un Festival teatrale tra i più ricchi e suggestivi del Veneto, la neonata (e unica nel suo genere) Accademia di teatro in lingua veneto, un’enoteca e un bed & brekfast), ma anche il suo cuore e i ricordi di donna.


Ada, ha sempre vissuto nel castello?
Ci abito stabilmente dal 1971. Prima di allora il Castello era la mia residenza estiva. Io sono nata a Milano, ma dall’età di un anno, ho sempre risieduto a Roma. Quando finiva la scuola, mia mamma - che era vittoriese - preparava le valigie e mi portava qui. Appena arrivava al castello, comperava galline e coniglietti e li sistemava nel torrione, che diventava una sorta di pollaio.

Il castello apparteneva a sua madre?
No. Lo acquistò mio padre Arnaldo negli anni Trenta. Era un economista di grande prestigio, era stato docente universitario alla Bocconi e a Ca’ Foscari, ma aveva anche il dono della fantasia. Amava Vittorio e voleva prendere casa qui. Un giorno qualcuno gli parlo di una “rovina”. Lui vide il posto, la “rovina” (abbandonata da decenni) e se ne innamorò. Due giorni dopo la firma del contratto una delegazione di Vittoriesi venne da mio padre a chiedergli di recedere dal contratto, perché il castello (questa era più o meno la motivazione) non sarebbe dovuto andare in mano a un foresto. In realtà, nonostante la disponibilità di mio padre, il castello rimase di sua proprietà.

Lei lo venderebbe?
Ho fatto tanti sacrifici per tenermelo. Spero di non dovermene separare.


Ma vivrebbe in un appartamento in centro?
Perché no? Se dovessi trasferirmi, non ne farei un dramma. A Roma vivevo in un appartamento. E la scorsa estate ho abitato quattro mesi in un appartamento a Siviglia.


Cosa vuol dire svegliarsi ogni mattina in un maniero?
E’ piacevole. Ma ci sono abituata. Amo questo posto con i suoi difetti.


Per esempio?
Mi piacerebbe che avesse una grande cucina e una sala per degli incontri conviviali allargati a tanti amici.


E di notte non le pesa stare qui?
La prima volta che ho dormito da sola nel castello avevo 13 anni. Mia madre mi chiese se volessi compagnia mentre lei era fuori. La rassicurai che sarei stata bene. Quando abitavo nella torre a sud, gli ospiti che mi venivano a trovare si lamentavano si sentire ululare il vento di notte, di sentir sbattere le imposte. Io ho sempre trovato tranquillizzante tutto questo…


L’angolo del castello che preferisce?
Gli angoli... Ce ne sono ovunque.


Ospiti celebri del castello?
Tanti! Tutti gli attori e i registi che hanno partecipato alle sette edizioni del festival di Serravalle hanno sempre alloggiato qui: Albertazzi, Monica Guerritore, Elisabetta Pozzi, Arnoldo Foa, Gabriele Lavia. Il fatto che nel castello sia ambientato il festival di Serravalle mi impegna molto, ma mi gratifica. Il mondo del teatro è straordinario come lo è il contatto con gli attori, che sono persone evolute.


A proposito: chi ha avuto l’idea del binomio castello-teatro?
E’ stata Luisa Baldi. L’idea di base è sua. E da due anni lei è la direttrice artistica della manifestazione.


Ada Marcantonio cosa faceva prima di venire al castello di Serravalle?
Sono laureata in lingua e letteratura inglese. Da giovanissima ho trascorso quattro anni a Londra, seguendo un grande amore, che poi è scemato come spesso fanno i grandi amori. Ho lavorato per diverse aziende e per Mondadori, quando nel 1970, metteva in commercio le prime videocassette: giravo il mondo alla ricerca di questi oggetti d’avanguardia…Poi ho incontrato Filippo, il compagno della mia vita (scomparso tragicamente nel ‘96) e sono venuta in Veneto.


Ma qui al castello non c’è un giardiniere, un guardiano, qualche domestico?
Ho persone che mi aiutano a ore, in giardino e in casa. I guardiani sono i miei cinque cani: Penzerina e Annie, due terrier russel, e Brick, Seta e Jack. 


Musica, arte, letteratura: preferenze?
La letteratura. Anche se mi attrae l’arte. Sono stata folgorata da Mirò.


Che versi le suggerisce il cuore di questo castello?
(William Wordsworth, in inglese) “Hough nothing can bring back the hour…Per quanto nulla possa riportare all'erba il suo splendore o far rivivere il fiore, non ci abbatteremo, ma ancor più saldi godremo di quel che resta”. Oppure potremmo pensare a una poesia cinese: “Nessuna faccia nuova/ nel gruppo che guarda/ la luna”.


Il festival di Serravalle e l’Accademia di teatro in lingua veneta riescono a vivacizzare il clima culturale vittoriese?
Vittorio è un piccolo centro, non dimentichiamolo. Ma vivace culturalmente! Offre spettacoli di qualità e questo è l’importante. Io vado spesso a Padova e questa, a mio parere, è una città culturalmente rigida e difficile…


Il castello è nato come fortificazione. Ha ancora una funzione protettiva?
Sì! Protegge dal mondo esterno. Qui ho il lusso dello spazio e della solitudine. E questa cinta muraria abbraccia il mio isolamento.

di Emanuela Da Ros

 


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