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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

AVISINI IN FESTA A PIANEZZE

Domenica i donatori di sangue saliranno Tempio del donatore voluto dal fondatore dell’Avis di Valdobbiadene che quest’anno compie 50 anni

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Valdobbiadene - Domenica 7 settembre è in programma la nona edizione festa dell’Avis provinciale di Treviso, che come sempre si svolge in un luogo simbolo della donazione: il tempio del donatore a Pianezze.

Alle 9.30 è previsto il ritrovo degli avisini associati alle novanta Avis comunali, mentre alle 10.30 c’è la messa e, dopo gli interventi delle autorità avisine, fra cui quella del presidente dell’Avis provinciale Gino Foffano, alle 13 è in programma il pranzo sociale.

La prima pietra del tempio del donatore è stata posata il 16 ottobre 1962, ma solo il 16 settembre 1979 il vescovo di Padova lo inaugurò e consacrò. Il luogo è nato da un'idea di Giovanni Battista "Titta" Cecchella, fondatore, nel 1958, dell'Avis di Valdobbiadene.

Lo scorso luglio il sodalizio, alla presenza del vescovo di Padova Antonio Mattiazzo, ha festeggiato mezzo secolo di attività. Per l’occasione è stato stampato il libro “50 anni spesi in... bene”.

“Cinque decenni di storia sono tanti, ma non è il tempo che merita di essere celebrato – spiega il presidente dell’Avis di Valdobbiadene, Andrea Dalla Longa - quanto ciò che ne è stato protagonista, il dono del sangue, atto d’amore verso il prossimo nel quale tante persone hanno creduto e credono profondamente”.

A parlare, più di tante parole, le 37mila e 500 donazioni di sangue dei valdobbiadenesi, le storie, le testimonianze, i ricordi e le iniziative che l’Avis comunale ha vissuto in questo mezzo secolo di vita. Ilio Vanzin, 93 anni, tessera numero uno e primo segretario dell’Avis di Valdobbiadene, ricorda con emozione che è stata “un’avventura costellata di corse nei campi e nelle case, di giorno e di notte, con il sole o con la pioggia, a chiamare i donatori ogni qual volta serviva sangue. Dovevi correre in ospedale, lasciando tutto, perché se arrivavi troppo tardi il malato moriva. Tra chi aveva bisogno, tante erano le partorienti, che rischiavano la vita per le emorragie”.

E presto a Valdobbiadene vi sarà un nuovo centro prelievi al terzo piano dell’ospedale Guicciardini, in corso di ristrutturazione.

Laura Tuveri

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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