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20 aprile 2024

Conegliano

"Non bruciate il nostro futuro". La piazza contro il pirogassificatore di Orsago

Più di 300 persone alla manifestazione, resta però poco tempo per il diniego

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

ORSAGO - Erano in più di 300 a dire di “no”, sabato mattina, al pirogassificatore che dovrebbe essere costruito in via Camparnei ad Orsago.

 

Si sono riuniti nello spazio dietro il municipio orsaghese, per dare vita alla manifestazione e partecipare alla raccolta firme promossa dal comitato “No pirogassificatore Orsago”, parte del gruppo “Liberi di respirare”, il coordinamento che riunisce molte associazioni ambientaliste della provincia.

 

L’evento ha visto anche la partecipazione del sindaco Fabio Collot, che ha spiegato come ieri sera in consiglio comunale sia stato approvato un regolamento – condiviso da maggioranza e opposizione - che disciplina l’installazione e la presenza di pirogassificatori (e affini): “Si tratta di un documento che regola la distanza dai centri abitati, le zone di esclusione, la documentazione da presentare, i criteri da rispettare e gli approvvigionamenti di queste strutture”.

 

 

Il regolamento non è però sufficiente a impedire l’arrivo del pirogassificatore in via Camparnei: il 28 marzo è stato infatti presentato dalla ditta costruttrice la Pas (Procedura abilitativa semplificata), una sorta di autocertificazione che a tutti gli effetti non necessita di un permesso comunale.

 

L’amministrazione può limitarsi infatti a controllare la regolarità della documentazione e il rispetto della legge da parte del progetto. Ma non può presentare un atto o un documento per opporsi al pirogassificatore, a meno che questo non violi una norma: il comune avrà tempo fino al 27 aprile per trovare qualche irregolarità o non conformità, e in questo senso il nuovo regolamento potrebbe giovare alla causa dei cittadini.

 

“Verificheremo tutto quello che è stato presentato” ha promesso Collot, che già in passato si era schierato al fianco dei cittadini per ribadire il diniego al pirogassificatore, che servirebbe a riscaldare delle serre per la coltivazione dell’alga spirulina.

 

“Non siamo merce di scambio” ha gridato Elena Allegranzi, vice presidente del comitato di Orsago, dal palco della manifestazione, su cui è salito anche Tiberio Businaro, primo cittadino di Carceri (Padova), insignito in passato del riconoscimento di “sindaco anti-biomasse”.

 

I cittadini non erano soli nella protesta, visto che a dar loro man forte ci hanno pensato gli attivisti di Gaiarine, Follina, Pederobba e Colle Umberto, paesi coinvolti da progetti simili a quello di Orsago. I membri dei comitati hanno manifestato il proprio dissenso indossando alcune mascherine antismog e agitando striscioni e cartelli. Emblematico quello che recitava: “Non bruciate il nostro futuro”.

 


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Roberto Silvestrin

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