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25 aprile 2024

Mogliano

"NON RIAPRITE LE CASE DI TOLLERANZA"

Sinistra Moglianese critica la maggioranza: "disprezzo per la sessualità e mancanza di politiche educative"

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Mogliano - Con una nota al vetriolo, Sinistra Moglianese si scalgia contro la politica anti-prostituzione del comune di Mogliano.

Nel blog del gruppo, Sinistra Moglianese non le manda a dire: «Apprendiamo dalla stampa che il Sindaco di Mogliano attraverso un'ordinanza di ottobre 2009 ha avviato una azione di contrasto alla prostituzione di strada.

A Venezia si sta lavorando per l'individuazione di zone specifiche (zoning) dove la prostituzione si possa esercitare (dato che non è reato per lo Stato italiano), con i controlli periodici dell'Usl 12 veneziana e l'intervento dei nuclei di strada che propongono alle prostitute l'uscita dal giro, nonchè l'individuazione dei protettori.

A Mogliano, invece, dalle dichiarazioni del Sindaco Azzolini ci si limita alla sanzione pecuniaria nei confronti dei clienti, delle prostitute e, giacchè ci siamo, dei barboni di passaggio.

Ma quali sono le strategie messe a disposizione dall'Amministrazione Comunale moglianese per combattere lo sfruttamento e tutelare coloro che della prostituzione sono vittime ?

Il Sindaco dichiara "L'obiettivo è la riapertura delle case di tolleranza".

Le misure previste dal Disegno di Legge del Ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, prevede che diventi reato solo la prostituzione esercitata all'aperto, e nessuna sanzione è prevista per il sesso a pagamento negli appartamenti. Quali saranno le conseguenze di questa politica?

Si renderanno invisibili le prostitute ed ancor più in balia degli sfruttatori. I trafficanti toglieranno le donne dalla strada, ma metteranno in piedi appartamenti dove farle lavorare col beneplacito del governo e degli amministratori locali.

Il mercato immobiliare degli alloggi sfitti troverà finalmente uno sbocco remunerativo.

È sotto gli occhi di tutti che non vengono stanziati fondi per le case di accoglienza alle vittime di violenza sessuale (Casa di Awa), e che non esistono nei programmi scolastici la necessaria educazione sessuale dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti.

Il disprezzo per la sessualità nella nostra tradizione e la mancanza di politiche educative condurranno tutta la società italiana all'imbarbarimento etico e culturale.

Servono politiche che, partendo dal Governo Nazionale, non vadano verso la criminalizzazione della prostituzione, ma verso il reale perseguimento della tratta e dello sfruttamento a fini di lucro da parte della malavita organizzata» conclude il gruppo coordinato da Fabiola Caramel

 


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