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20 aprile 2024

Nulla di nuovo dall'Africa

Categoria: Notizie e politica -

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Felix Tabarly | commenti | (18)

Capita spesso che l’Africa mandi segnali altalenanti. Sebbene dal punto di vista economico vi siano realtà molto positive, il continente è ancora preda di situazioni limite e di grosso pericolo per i nostri connazionali lì presenti.

Oggi è la volta del Congo, dove vi sono stati attacchi all’aeroporto e alla tv di stato nella capitale Kinshasa. Ha fatto notizia che vi siano alcune famiglie di italiani rimaste intrappolate nel paese.

 

Ha fatto notizia che vi siano alcune famiglie di italiani rimaste intrappolate nel paese.

 

Questa si presenta come una delle situazioni migliori per utilizzare le forze armate a favore della libertà e sopravvivenza dei connazionali all’estero. Esiste infatti oggi la capacità della Marina di intervenire ovunque nel globo terrestre per portare a compimento un’operazione detta di N.E.O. (Non-combat Evacuation Operation) con elicotteri e forze speciali atte a entrare nello spazio aereo del paese in difficoltà e provvedere al trasbordo dei connazionali sulle unità navali davanti alle coste.

È un’operazione che presenta oggettive difficoltà, ma che la nostra Marina è assolutamente in grado di svolgere autonomamente con successo. Le forze speciali, i cosiddetti incursori, sono infatti gli eredi della famosa X° MAS, gruppo di coraggiosi che da solo ha inflitto più danni alla marina inglese di qualsiasi altra formazione navale avversaria.

Oltre a loro vi sono poi i fucilieri del San Marco, che corrispondono, per facilità di comprensione, ai marines americani. Anch’essi sono perfettamente addestrati e pronti a svolgere tali tipi di operazioni.

L’unico problema è sempre legato alla politica ovvero alla volontà di prendersi delle responsabilità riguardo l’uso della forza militare. Storicamente i nostri politici tendono a evitare tale responsabilità, non si comprende se per sfiducia nei confronti dei militari, per non conoscenza delle possibilità offerte dalla componente navale o se per partito preso in quanto a- o anti-militari.
 

non si comprende se per sfiducia nei confronti dei militari, per non conoscenza delle possibilità offerte dalla componente navale o se per partito preso in quanto a- o anti-militari.



Resta il fatto che italiani sono sotto assedio in Congo, impossibilitati a fare ritorno a casa e costretti contro la loro volontà a rimanere in un luogo pericoloso. L’unico aiuto che si possa dare a questi sfortunati connazionali non può venire dalla Farnesina, ma dall’uso della forza “moderato” attraverso l’impiego delle forze navali.

Fossimo inglesi, già ci sarebbero navi davanti alle coste del Congo, ma gli inglesi sanno come usare la Marina, lo hanno fatto da secoli e sempre assai bene; ma siamo italiani e naturalmente è più facile convincere qualcuno a liberare i nostri, senza farci vedere troppo cattivi. Per gli inglesi, la vicinanza a chi necessita di aiuto è reale, non come in Italia dove è solo virtuale nelle parole del nostro Presidente del Consiglio.

In fondo noi tutti ci siamo auto convinti che italiano significhi brava gente. La realtà non è proprio così, ma ci piace godere di questa apparente presa in giro. Ma se non esiste il coraggio di far uso delle forze armate quando sarebbe necessario, allora perché finanziare addestramenti e costose apparecchiature? Le forze armate sono indispensabili oggi e vanno impiegate da una classe politica matura, coraggiosa e preparata.
 

Le forze armate sono indispensabili oggi e vanno impiegate da una classe politica matura, coraggiosa e preparata.



Se così non è, esse sono un’inutile spesa che serve soltanto a giustificare l’attesa di una guerra globale che speriamo non venga mai.

Alla prossima

Felix Tabarly



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I miei figli mi hanno chiesto di allargare il discorso interventismo al fine di non apparire come guerrafondaio fine a se stesso.
Le FF.AA. di ogni paese intervengono quando un interesse nazionale è in pericolo. Chi stabilisce cosa sia un interesse piuttosto che un altro non è il ministro degli esteri, ma un sistema collegiale che individua le vulnerabilità e quanto debba essere difeso strenuamente.
Gli interessi sono normalmente legati alla difesa del territorio e dei suoi abitanti, alla propensione economica di una nazione, al suo prestigio e ad altre grandi tematiche che indicano la qualità della vita nel paese in questione.
Da noi è sempre stato considerato pericolosissimo parlare di interessi nazionali in quanto spesso quelli che venivano formulati dai responsabili di turno, erano interessi non di tutti, ma legati a stretti ambiti che potremmo dire di parte.
Per nostra fortuna qualche settimana fa il Presidente della Repubblica ha tolto questa falsa abitudine tirando in causa direttamente il termine interesse come punto di partenza di ogni azione in politica di sicurezza.
Qualche anno fa il prode Severgnini scrisse un divertentissimo articolo sull'Economist, autorevole rivista britannica. Nell'articolo egli prendeva in esame le caratteristiche dei passaporti europei e li metteva a confronto. Spiccava fra tutti che quello britannico dicesse: "Chi è in possesso di questo passaporto è un suddito di Sua Maestà Britannica" come a dire attenzione a come vi comportate nei suoi confronti. Quello italiano invece elencava una serie di punizioni per coloro che no avessero ottemperato a una seri di normative in materia.
Questo non sopporto. Chi si occupa di Stato, dal politico al funzionario al militare, deve preoccuparsi di curare gli interessi nazionali del Paese e del popolo italiano, ovunque essi siano. A seconda delle situazioni vi saranno le giuste misure da prendere, ma questo dovrebbe essere il punto di partenza. Arroganza e inutili virtuali salti mortali devono via via sparire e lasciare spazio a risposte conseguenti.
Gli interventi militari, si fanno quindi solo e soltanto se è in pericolo un interesse nazionale che deve essere ben definito a priori. SE partiamo da questo punto, è facile constatare che spesso siamo intervenuti politicamente non a favore dei nostri interessi, ma a contro.
Non sono quindi guerrafondaio, ma sono per il corretto ed efficace uso delle forze armate.
Felix Tabarly

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Cosa mi combina Comandante? mi tesse sperticati e pubblici elogi della X MAS?
Ma non sa che Vittorio Veneto è Medaglia d'Oro V.M per la Lotta di Liberazione?
uhi uhi uhi uhi....

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Caro Felix,

un articolo che condivido pienamente, a parte un piccolo particolare sul Presidente della Repubblica.

Cit.

"Le forze speciali, i cosiddetti incursori, sono infatti gli eredi della famosa X° MAS, gruppo di coraggiosi che da solo ha inflitto più danni alla marina inglese di qualsiasi altra formazione navale avversaria."

Per il poco che conosco di questa mitica formazione, è un vero esempio di fedeltà alla Patria, per chi si riconosce in determinati valori.

Valore che (trattasi di mia opinione personale) l'attuale presidente della Repubblica, non sa nemmeno lontanamente cosa sia.

Mi astengo dall'esternare tutto ciò che penso di questo "personaggio", poichè esiste il reato di vilipendio al capo dello Stato.

Scusami la piccola intromissione, ma vedo che che ci sono commentatori che confondono l'Onore e la Fedeltà con le bandiere politiche.

Un caro saluto,
Francesca

P.S. Mi piacerebbe parlare con te di Supermarina, immagino potrai raccontarmi episodi che ignoro...

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Visto come ha abboccato subito, con la Decima Mas?
Ad ogni Francesca la sua esca.

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era programmata...

il cuore della questione, non è la Decima Mas, ma la "cariatide della Repubblica"

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Non è il cuore della questione, non c'entra col tema del Comandante Tabarly.
PS: Comunque, già che ci siamo, chi vorresti come Presidente della Repubblica?
Il Signore che frequentava la nipote di Mubarak?

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Thomas Sankara.
Purtroppo non è possibile...




Sì, è il cuore della questione, visto che si parla di onore e fedeltà

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... e non sviare il discorso, giacchè hai toppato alla grande con la X° Mas....

ma lascio il gradito compito di fartelo notare al Comandante Felix, magari da lui lo accetti più volentieri.
Auguri

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Mi sento particolarmente felice di poter dare seguito al mio articolo di ieri.
Parlando della X MAS non volevo offendere nessuno, ma mi trovo a sorridere di gusto pensando a quale grande discussione ho dato origine toccando tale tema.
Pochi giorni fa è morto a Venezia Roberto Frassetto, una delle ultime medaglie d'oro della Decima MAS. La medaglia d'oro l'aveva guadagnata per l'impresa di Malta del 26 luglio del 1941, quando le cose non andarono per nulla bene e molti furono i morti, i feriti e i prigionieri.
Lui stesso ferito gravemente e fatto prigioniero, dopo l'otto settembre, come molti altri della Decima, fu liberato e ritornò a combattere per l'Italia con la Marina detta del sud.
Di decime quindi ve ne sono almeno tre, quella unificata precedente l'otto settembre e le due nate dalla sua disgregazione, una monarchica e una fascista. Alla fine della guerra, chi non era implicato con il fascismo diede origine alle nuove forze speciali, che per evitare di usare un nome difficile, non nascosero mai di essere figlie di quel mondo.
Essendo nipote di un antifascista e figlio di un partigiano vero e non dell'ultima ora, credo di poter parlare serenamente senza tema di essere considerato fascista.
Gli operatori dei mezzi d'assalto erano marinai che amavano l'Italia e quando essa si è divisa hanno pensato che avrebbero potuto continuare a servire il paese sia a nord che a sud.
Il Comandante Valerio Borghese, meritevole di due medaglie d'oro al valor militare, organizzò la Decima nel nord Italia, della quale so poco, ma che, conoscendo il valore e l'integrità dell'uomo, può aver agito così come è accusata perchè forse piena di individui meno puri dei fondatori e che speravano di trarre vantaggio e ricchezza personale dalla fama di cui la Decima era circondata. E tale fama non era di violenze e soprusi, ma di eroismo e attaccamento alla Patria.
Nel mio articolo mi riferivo alla Decima Mas della Regia Marina pre otto settembre.
Darò forse scandalo se vi racconto che dopo l'otto settembre il Comandante Borghese aveva un costante dialogo con il Capo di Stato Maggiore della Marina del Sud al solo scopo di salvaguardare industrie, proprietà e territori italiani.
Ed è per questo suo ruolo a favore dell'Italia che Borghese non fu ucciso a Milano.
Ma oltre non è il caso di andare.
Certamente sarei uno stupido, un bugiardo o un prezzolato se non avessi il coraggio di lodare la X Mas per quello che ha fatto in tre anni di guerra. Quegli uomini venivano dall'Accademia Navale e ci hanno lasciato in eredità uno spirito che ancor oggi vive in tutti gli allievi che, da allora, hanno frequentato l'ambiente livornese.
Sono così sereno che a questo proposito avevo suggerito un confronto con il Prof. Brescacin proprio sul tema al fine di mettere una pietra sopra una serie di informazioni che da sempre sento, anche da mia madre stessa, e che forse andrebbero riviste.

A tal proposito, di seguito riporto il decalogo della X MAS; un insieme di valori che per molti potrebbero essere considerati inutili, ma che avevano un senso nel tempo in cui furono scritti. Nulla tra essi può dare luogo alle efferatezze di cui la X è accusata
I) DIO - PATRIA - FAMIGLIA siano i principi della tua esistenza.
II) Se dai la tua parola, sia essa come Vangelo. Non accettare compromessi e non sarai compromesso.
III) Difendi la Patria contro qualsiasi invasore. I suoi confini sono intangibili e per essi lotta fino all'estremo sacrificio.
IV) In pace o in guerra sii leale, onesto e laborioso per sentirti fiero di essere italiano.
V) Rispetta te stesso - Rispetta gli altri - Sarai rispettato.
VI) Non mancare di parola e non tradire. Non assalire alle spalle: morte e nemico si guardano in faccia.
VII) La disciplina ti sia di guida: saper ubbidire é saper comandare.
VIII) La tua parola vola, il tuo esempio trascina.
IX) Il tuo pensiero, la tua azione, la tua volontà siano coerenti alla difesa della dignità e dell'Onore della Patria.
X) L'appartenenza alla DECIMA sia con fierezza il tuo orgoglio.

Non è un caso che dopo anni in cui si è cercato di distruggere questi valori oggi si stia andando a riscoprire proprio quello che qui sopra è stato menzionato e in testa in questo processo di rivalutazione abbiamo il nostro Presidente.

Credo che l'Italia possa dirsi fiera di aver avuto uomini così coraggiosi da aver spinto paesi ben più seri di noi a ricordare le loro gesta. A Londra nel 1982, sul Times fu riportato un coccodrillo della medaglia d'oro Durand de la Penne, da poco scomparso, che avrebbe fatto inorgoglire ogni italiano per le parole di stima che i britannici avevano per il nostro popolo grazie a lui.

Rispondendo invece alla cara Francesca, posso dire che il nostro Presidente è una persona degna che per me ha solo la colpa di non aver mai chiesto scusa dei suoi errori politici passati e forse ciò sarebbe stato opportuno.
Vi sono altre punti da sollevare, ma chi siamo noi per criticare, in fondo tutti "tengono famiglia" e un aiutino ai parenti prossimi non si nega a nessuno.

Concludo ringraziandovi dei numerosi stimoli nella speranza che io possa aver chiarito ciò che chiaro non era. Se invece ho confuso ancor di più le idee, me ne dispiace e cercherò di essere più chiaro la prossima volta.

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Inutile sottolineare, Comandante, che non ho minimamente sollevato il tema del valore combattentistico della Decima pre - 8 Settembre, tantomeno del suo decalogo valoriale. Ho solo inteso farle notare che parlare di questa formazione nel nostro territorio può sollevare, soprattutto in certi ambienti, qualche "irritazione". A proposito, se posso sapere, lei è vittoriese?

PS: Mi fa piacere, come italiano, che lei consideri il nostro Presidente della Repubblica, che rappresenta l'Unità Nazionale (art. 87 Costituzione), una "persona degna".

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Caro Felix,

sono felice di aver ben inteso di primo acchito le tue considerazioni, che ripeto, condivido, circa la X° Mas.

Quanto al presidente, sono di parere assolutamente opposto, e non per quei peccatucci veniali che hai fatto balenare fra le righe.

Si tratta di fatti e collusioni ben più gravi, perpretati per mezzo secolo, a danno questa nostra povera colonia.

Come vedi, sia tu che io abbiamo le idee ben chiare, anche se non sempre coincidono.

Se ti farà piacere, in futuro possiamo condividere informazioni e considerazioni con più calma.

Un caro saluto,

Francesca

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A proposito di idee chiare, Gent.le Sig.ra Salvador, se è vero che come dice lei il Sig. Sankara non è eleggibile, vorrebbe darci alfin qualche nome su chi potrebbe essere un bravo Presidente della Repubblica secondo lei? Su tale questione, concorderà, bisogna essere seri e responsabili e non mirare a fare del semplice "sfascismo" avventuriero!

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Vi ringrazio per i Vs. commenti che mi fanno davvero piacere. Se tutte le persone si impegnassero come Voi fate e amassero discutere ricercando la verità delle cose, forse tante situazioni italiane sarebbero migliori di come sono.
Ci sono sicuramente mille modi, anche più nobili di restituire alla comunità tutto ciò che fortunatamente abbiamo ricevuto,ma anche i nostri blog e i successivi commenti hanno una loro dignità che va oltre al nostro compiacimento.

Non ero preparato a tutto ciò. Sono un uomo che ama rimanere in disparte, ma che contemporaneamente non teme di dire qualcosa di giusto e vero anche se ciò può andare contro il pensiero della maggioranza. Grazie quindi per il suggerimento, ma non potrei mai mentire a me stesso per tranquillizzare altre persone.

Con i blog desideravo solo avvicinare il mare alla gente di Vittorio, ma la mia propensione alla strategia e alla politica internazionale mi ha coinvolto anche in altri campi diversi da quelli puramente storici.

Non mi posso definire vittoriese. Sono nato a Padova da un friulano e una vittoriese e ho vissuto fino all'età scolastica a Ceneda dai miei nonni. Da allora Vittorio è sempre stato un luogo di villeggiatura sino a quando decisi di comprare casa qui.

Sono residente a Vittorio da quasi trent'anni, ma di fatto ho sempre vissuto fuori, tra Taranto, La Spezia, Londra, Livorno, Sinai, Venezia, Sicilia, Zagabria e Roma. Sono rientrato da circa un anno.

A chi vorrebbe il nome di un nuovo Presidente suggerisco una persona umile, uno dei tanti che si alza la mattina alle sei, va al lavoro e si guadagna onestamente il suo pane e quando torna a casa trova il tempo di aiutare la moglie, far divertire i propri figli e di studiare per migliorarsi prima di addormentarsi. Forse sarebbe meno bravo del nostro Presidente attuale, ma chissà, penso sarebbe splendido che l'opportunità, che a parole è di tutti, sia veramente tale e non solo ipotetica.
Questo Paese ha tanto bisogno di umiltà, meritocrazia, professionalità e onestà e un uomo così risponderebbe completamente alle esigenze.
Alla prossima. Felix

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Le referenze da lei indicate sono pregevoli, anche se non mi paiono sufficienti per un ruolo complesso come quello di Presidente della Repubblica. Tali referenze non bastano comunque ad identificare una persona come, nel concreto, serve. Saprebbe indicarci un nome e cognome che secondo lei , Egr. Tabarly, potrebbe essere il Presidente giusto per tutti gli italiani, migliore dell’ attuale e che sicuramente verrebbe eletto col sistema vigente di voto?
PS: un’ altra curiosità, se possibile. Quella strana foto-collage sul suo blog…parrebbe una divisa del Terzo Reich. La scelta ha qualche significato?


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Il nome che potrei darle è Luigi Zanesco, padre della città della speranza dell'Ospedale di Padova, persona che ha creduto in un qualcosa che ha poi realizzato, salvando molte vite e diventando riferimento internazionale nel campo dell'ematologia pediatrica. Ciò che ha fatto questo gran Signore, senza alcun aiuto da parte dello stato, anzi spesso con inutili e ingiuste ritardi o impedimenti, ha del miracoloso. Ha costruito un centro e un'area ospedaliera senza trarre vantaggio per sé, cosa ormai rarissima in Italia.
Penso che se facessimo una ricerca ne troveremmo molti altri. La figura del presidente non deve essere necessariamente quella di un politico, basta che sia una persona che possa rappresentare un riferimento e una illustre guida. Credo che l'Italia possa esprimere persone all'altezza a prescindere dai politici di qualsivoglia partito.

Nel mio primo articolo spiego il mio nick name, che deriva dall'incrocio di due grandi marinai del passato, un ufficiale di marina e un grande velista, accomunati dal fatto di essere entrambi fuori dagli schemi.
Felix Luckner era un ufficiale della marina tedesca durante la prima guerra mondiale e divenne corsaro nel Pacifico a bordo di una nave a vela chiamata "seeadler" aquila dei mari. La metà inferiore della foto lo ritrae nella divisa della Marina reale germanica.
Alla prossima.

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Egr. Comandante, mi fa molto piacere che lei veda in un così alto rappresentante della Medicina tradizionale (per inciso fu anche mio Professore) un Presidente della Repubblica ideale. Sono però certo concorderà che le possibilità che ha il Prof. Zanesco di essere eletto Presidente col vigente sistema di voto sono pari allo zero assoluto. Sarà forse anche questo il motivo per il quale le cose van così male, in politica...
Bella, l'idea della foto.
Al prossimo abbordaggio Felix!

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Lei non mi ha chiesto chi sarebbe votato, ma chi proporrei per l'incarico. E io così ho risposto. Buonanotte

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Veramente, se proprio vogliamo "pignuoleggiare", Preg.mo Tabarly, nel mio soprastante commento "Referenze Pregevoli" scrivo: "..e che sicuramente verrebbe eletto col sistema vigente di voto". Perché, concorderà, se non si fanno proposte che tengono conto della realtà si rischia di fare solo letteratura.
Buongiorno (facciamo come Papa Francesco...)

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foto dell'autore

Felix Tabarly

Ufficiale di Marina, esperto di storia navale, strategia, relazioni internazionali e comunicazione, materie che ha insegnato presso l'Istituto di studi militari marittimi. Scrive per riviste specializzate ed effettua conferenze a livello nazionale e internazionale su tematiche legate alla cultura marittima.

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