I nuovi assunti nella Marca hanno meno di 30 anni, ma 9 contratti su 10 sono precari
Lo studio presentato dalla Cisl rovescia le tesi di Unindustria
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CISON DI VALMARINO - I nuovi assunti dalle imprese in provincia di Treviso sono in maggioranza giovani con meno di 30 anni, cioè proprio quei ragazzi "ingiustamente accusati da Unindustria Treviso di non essere interessati a lavorare nelle aziende del territorio: la ripresa c'è ma l'atipicità nei contratti di lavoro è diventata la norma".
Lo ha sostenuto oggi la segretaria generale della Cisl di Treviso-Belluno, Cinzia Bonan, riferendosi ad un intervento di qualche mese fa di Maria Cristina Piovesana, presidente dell'associazione industriale di Treviso, che descriveva uno scenario nel quale i giovani eviterebbero di iscriversi a corsi di formazione preferendo seguire modelli di professioni ad alta risonanza mediatica quale quella dello chef.
"I dati ricavati da un nostro studio sul mercato del lavoro nelle due province - ha aggiunto Bonan - ci dicono invece chiaramente che le aziende trevigiane e bellunesi assumono i ragazzi, ma il vero problema è che ai giovani, nove volte su dieci, vengono fatti firmare dei contratti precari: a tempo determinato, a chiamata, in partita Iva, spesso falsa, e, soprattutto, di somministrazione.
Quest'ultima tipologia contrattuale nel secondo trimestre del 2017 è aumentata del 30% a Treviso e di quasi il 70% a Belluno".