In arrivo speculazioni edilizie all’ex Carnielli. Lo sostiene Partecipare Vittorio, che in una lunga nota ha espresso i propri timori per l’arrivo di “speculatori” in città, dopo il nuovo accordo tra comune e curatela che verrà votato in consiglio comunale sabato 4 agosto. Il problema riguarda la realizzazione – si legge nello schema di accordo - di “dispositivi reversibili, trasformabili, che permettano di adeguare lo spazio urbano a nuove funzioni, anche non previste e non programmate”.

 

“Ricorda molto quelle speculazioni edilizie che nel tempo si trasformano in funzione delle esigenze dello speculatore e non certo a favore della cittadinanza – sostiene Partecipare -. Di fatto è la negazione del principio di programmazione delle funzioni di un'area urbana che avvantaggia il portafoglio dello speculatore e ben poco le esigenze della comunità”.

 

Il rischio, secondo la minoranza, è anche che parte delle nuove strutture che dovrebbero sorgere all’ex Carnielli (“spazio polifunzionale e versatile”) possano diventare un doppione del Palafenderl. L’arrivo di un nuovo supermercato, voce che circola insistentemente in città, “rischierebbe di penalizzare ulteriormente gli esercizi commerciali di Costa/Meschio, di Ceneda e di parte del centro, portando a possibili chiusure e al conseguente impoverimento di attività di prossimità nei quartieri in questione, il tutto senza nemmeno prendere in esame la viabilità vigente. Che fine faranno poi i negozi di via manin o quelli delle laterali di Viale della Vittoria?”

 

Il nuovo assetto dell’ex Carnielli prevede anche la costituzione di una nuova “piazza”, per ospitare eventi all’esterno. “Suona come una beffa, considerando che a poche centinaia di metri in linea d'aria ci sono altre piazze che si fatica a riempire con eventi e che c'è Piazza Meschio che langue in attesa di sistemazione con soldi pubblici”, dichiarano da Partecipare Vittorio.

 

“L'unica certezza che traspare da questo impianto di delibera di prossima votazione è che al solito si privatizza l'utile e si socializzano le perdite, con l'aggravante di tenere al di fuori del processo decisionale la popolazione attuando piani di recupero senza un adeguato ed esaustivo dibattito e confronto pubblico – concludono -. Non siamo favorevoli a così spudorati regali di Natale anticipati del pubblico nei confronti del privato che impegnano ingenti risorse pubbliche ed i cui benefici primari andranno quasi interamente allo speculatore di turno”.