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23 aprile 2024

Esteri

Obama ospita Napolitano a Blair House, privilegio per pochi

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Obama ospita Napolitano a Blair House, privilegio per pochi

WASHINGTON - L'accoglienza della Casa Bianca al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale di commiato a Washington da questa sera a sabato mattina, è quella delle grandissime occasioni. Per l''amico Giorgio' Obama apre infatti la storica 'dependance' dei Presidenti degli Usa, Blair House, all'interno del perimetro della Casa Bianca, sulla centralissima Pennsylvania Avenue.

Un gesto che in codice diplomatico esprime uno straordinario attestato di stima per un capo di stato italiano. Mettere a disposizione Blair House, sottolineano gli addetti ai lavori, è un segnale di ''grandissima attenzione protocollare'', un gesto di ''assoluto riguardo'' che negli ultimi tempi, anche per via degli elevati costi, viene riservato sempre meno frequentemente alle delegazioni in visita ufficiale nella Capitale degli Usa.

Oggi Blair House, un tardo esempio di Federal Style edificato nel 1824, fa soprattutto da cornice agli incontri ad alto livello della Casa Bianca, alle colazioni ufficiali e, tradizionalmente, ospita il Presidente neoeletto degli Usa e la sua famiglia cinque giorni prima dell'insediamento ufficiale, fino al trasferimento negli appartamenti della Casa Bianca. Nelle stanze finemente decorate di questa residenza, tutti i presidenti americani degli ultimi 60 anni hanno preparato il loro discorso d'insediamento. Ed è qui, per esempio, che hanno soggiornato le vedove dei presidenti defunti (è successo per Nancy Reagan ma anche per Betty Ford) durante i funerali di stato dei loro mariti.

Pochi sanno tuttavia che i caratteristici mattoni in terracotta della Blair House e le sale più celebri (prima fra tutte la famosa Lee Dining Room) sono testimoni di un pezzo importante della storia contemporanea statunitense. Lo conferma il voluminoso guest book di Blair House, a detta degli storici, un documento di come le relazioni internazionali tra Usa e resto del mondo si sono evolute dal 1942 (data in cui il governo federale Usa acquistò l'edificio) ad oggi.

Nel 1944, tra i primissimi a soggiornarvi, fu il generale De Gaulle, allora leader in esilio della Francia libera. Si ricorda anche la permanenza, nel 1948, del primo presidente del governo provvisorio israeliano, poi Presidente della Nazione, Chaim Weizman, mentre in piena Guerra Fredda vi alloggiò, fra gli altri, l'ex premier indiano Nehru. Francois Mitterand (1988), la Regina Elisabetta e il Principe Filippo (1991), Boris Yeltzin (1992), Ariel Sharon (2001) e l'ex premier giapponese Junichiro Koizumi, nel 2001, pochi giorni dopo le stragi dell'11 settembre (memorabile il suo ''Fight Terrorist!'' scritto in calce sul guest book) sono tra i grandi che hanno firmato il libro delle presenze di Blair House. Un onore che, in tempi più recenti, è stato concesso anche all'ex presidente del Pakistan Pervez Musharraf e al presidente cinese Wen Jabao.

Blair House riveste un significato particolarmente importante per i leader delle delegazioni europee. Acquistata dal governo per gestire il numero crescente di Capi di Stato in visita a Washington, durante la seconda Guerra Mondiale, l'edificio divenne la residenza ufficiale per l'ex Presidente Harry Truman, al posto della Casa Bianca, in quegli anni sottoposta a massicci interventi di ristrutturazione. Nelle stanze di Blair House è stata concepita la dottrina Truman. Nella famosa Lee Dining Room, utilizzata da Truman per le riunioni del governo, fu predisposto invece lo storico Foreign Assistance Act del 1948, il provvedimento che legittimò il lancio di un Piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa. E' un'abitudine consolidata che i leader europei, in visita a Blair House, si rechino nella Lee Dining Room come atto di apprezzamento per l'assistenza fornita dagli Usa alle Nazioni attraverso il Piano Marshall.

La giornata clou del viaggio di Giorgio Napolitano negli States sarà, ovviamente, quella del 15 febbraio, quando il capo dello Stato incontrerà Obama. E' la terza volta, da presidente della Repubblica, che Napolitano varca la soglia della Casa Bianca: nel 2007, durante un lungo viaggio negli States che lo aveva portato anche a New York, aveva incontrato George Bush con il quale si era trattenuto anche a colazione. La seconda volta fu tre anni dopo, nel maggio 2010. In quell'occasione, l'inquilino della Casa Bianca era l'attuale presidente Obama.

Domani il via agli incontri in agenda: alle 11 è previsto il primo, quello con la leader democratica Nancy Pelosi alla Blair House. Alle 12, il programma ufficiale prevede la colazione con il vice presidente Joe Biden. Alle 17, la visita alla National Gallery of Art. Venerdì 15, alle 10, è fissato l'incontro con Obama alla Casa Bianca. Alle 11, al St.Regis Hotel, l'incontro con la stampa nazionale. Alle 12.30, l'incontro con il Segretario di Stato John Kerry alla Blair House. Il 16, Napolitano farà ritorno in Italia.

(Adnkronos/Ign)

 



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