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16 aprile 2024

Italia

Oggi il 'tax day': gli italiani verseranno 44 miliardi al fisco

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Oggi il 'tax day': gli italiani verseranno 44 miliardi al fisco

E' il tax day, 16 dicembre. Entro oggi gli italiani sono chiamati a versare al fisco ben 44 miliardi di euro. E' questa la stima del gettito che ciascuna scadenza assicurerà al fisco e ai Comuni italiani, calcolata dall'ufficio studi della Cgia, l'associazione degli artigiani di Mestre.

Il versamento dell’Iva garantirà l’importo più cospicuo, pari a 16 miliardi di euro; dalle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti l’Erario incasserà altri 12 miliardi mentre l’ultima rata dell’Imu, che in grandissima parte affluirà nelle casse dei sindaci, costerà agli italiani ben 10,6 miliardi di euro.

La Tasi, che in questa speciale graduatoria è presente per la prima volta solo da quest’anno, consentirà ai Comuni di incassare 2,3 miliardi. Dalla Tari, vale a dire il nuovo tributo sull’asporto rifiuti, l’ultima rata di quest’anno assicurerà un gettito di quasi 1,9 miliardi, mentre dal versamento dell’Irpef dei lavoratori autonomi arriverà 1 miliardo. Infine, dall’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr e dalle ritenute sui bonifici per le detrazioni Irpef, l’Erario incasserà rispettivamente 231 e 72 milioni di euro.

“Il 16 dicembre – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - è tradizionalmente una scadenza fiscale da far tremare i polsi: tra il versamento dell’Iva, delle ritenute Irpef relative ai lavoratori dipendenti, dell’Imu, della Tasi, delle ritenute Irpef degli autonomi, dell’imposta sostitutiva legata alla rivalutazione del Tfr, delle ritenute sui bonifici riconducibili alle detrazioni Irpef e, in moltissime località, anche dell’ultima rata della Tari, l’Erario e i Comuni fanno cassa a scapito della tenuta dei bilanci delle famiglie e delle imprese”.

Una pioggia di scadenze - insiste – che potrebbe mettere in seria difficoltà molte famiglie e altrettante piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità. Un periodo, quello di fine d’anno, molto delicato soprattutto per le aziende: oltre all’impegno con il fisco, in questi giorni devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico rischia di diventare per molti imprenditori un vero e proprio stress test”.

Oltre a ciò, la Cgia ricorda che nel 2014 la pressione fiscale in Italia è prevista al 43,3 per cento. Un livello tra i più elevati d’Europa. “Ma la pressione fiscale reale - conclude Bortolussi – vale a dire quella che grava sui contribuenti onesti, che si misura togliendo dal Pil nominale il 'peso' dell’economia non osservata, si colloca appena sotto il 50 per cento, attestandosi, secondo una nostra stima, al 49,5 per cento: oltre 6 punti percentuali in più del dato ufficiale. Un carico fiscale spaventoso”.

 



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