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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Oltre cento nudi di donna a Villa Brandolini

Inaugurata la mostra del pievigino Valerio De Marchi

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PIEVE DI SOLIGO - Oltre cento corpi di donne, nude, in bronzo, hanno preso posto nella splendida cornice di Villa Brandolini. La mostra antologica sulla scultura di Valerio De Marchi da venerdì scorso ha dato un nuovo volto alla location pievigina.

La mostra, che rimarrà aperta fino a domenica 23 ottobre, è organizzata dai Comuni di Pieve di Soligo e di Refrontolo in collaborazione con l’Associazione ERA. Una esposizione particolarmente voluta e sostenuta dall’Amministrazione comunale allo scopo di valorizzare e coinvolgere l’attenzione su un artista che rappresenta una realtà storica per il territorio e solo adesso dopo trent’anni riproposto al grande pubblico per un giusto riconoscimento e ringraziamento per quello che la sua opera trasmette e rappresenta. La mostra è curata da Francesco Zanoni, appassionato d’arte ed estimatore di Valerio De Marchi.

La figura femminile per Valerio De Marchi, in arte Valerius, rappresenta principalmente la sua poetica espressiva. La donna è la fonte di ispirazione primordiale, primigenia, tra fascino e sogno, rivelatrice di valori e proiettata al di là del tempo e dello spazio. La sua proiezione simbolica e sensuale immerge l’osservatore in un mondo magico tra erotismo, mai banale o provocante, ed ammirazione estatica. Come dice Mario Guderzo, direttore del museo e della gipsoteca canoviana di Possagno, “la sua è una ricerca puramente estetica che si pone come obiettivo ultimo la raffigurazione della bellezza assoluta del corpo femminile in tutti i suoi aspetti”.

Ma la sua arte va anche oltre, proponendo un modello di estetica che invita ad osservare le cose e il mondo in generale con gli occhi di chi vuole fermare e cogliere i valori della vita, educandoci ad osservare la bellezza come processo e pratica elettiva che svela e rivela i veri significati della nostra esistenza. In una parola ci rivela una possibile “verità”. La donna è femmina, madre, figlia, amica, è grazia e sensualità.

 



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Tiratina d’orecchie alla sottoscritta per un giudizio banalotto-superficiale dato alla mostra allestita al Biscione. Le buone argomentazioni della curatrice (che meritano eco)

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