Roncade – Omicidio di Sandra Casagrande (nella foto). Tutto da rifare. Nel senso che il Dna, rintracciato analizzando con sofisticati strumenti di indagine le tre banconote da 10 mila lire insanguinate rinvenute al distributore automatico dell’Agip a Biancade, non appartiene a nessuno dei dieci sospettati per l’omicidio della pasticcera.

La donna venne trovata morta nel suo negozio nel gennaio del 1991.

Il procuratore capo Antonio Fojadelli, che ha deciso la riapertura del caso, si dice certo che l’assassino era un amico della vittima. Ed è certo anche che in paese regni l’omertà e ammonisce: chi sa a farsi vivo con gli inquirenti ricordando che “chi sa ha l’obbligo di parlare, altrimenti perde ogni diritto di chiede giustizia”. Appelli sempre inascoltati, ora come nel 1991.

Intanto proseguono le indagini. I carabinieri hanno intenzione di sentire nuovamente tutti i testimoni dell’epoca, nella speranza di captare un nuovo particolare che possa incastrare il feroce assassino.