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19 aprile 2024

Oderzo Motta

OMICIDIO PELLICIARDI: DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

E il gup conferma la tesi del quarto uomo che operò insieme a Lleshi

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OMICIDIO PELLICIARDI: DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

Gorgo al Monticano - Sabato scorso sono state depositate in procura le motivazioni della sentenza del massacro di Gorgo al Monticano, dove in villa Durante furono barbaramente torturati e uccisi i coniugi Guido Pelliciardi e Lucia Comin.

La sentenza condanno il 34enne albanese Naim Stafa all’ergastolo e il 21enne rumeno Alin Bogdeanu a vent’anni.

C’era un terzo complice, l’albanese Arthur Leshi, che materialmente compì il delitto (secondo il gup con l’aiuto di un quarto uomo) che si tolse la vita in carcere.

I fatti accaddero nella notte tra il 20 e il 21 agosto 2007.

Secondo i magistrati, a compiere materialmente il delitto fu appunto Leshi; il giudice per le indagini preliminari Elena Rossi motiva la sentenza, ricordando come l'albanese e il rumeno non erano presenti ma i loro ruoli «sono stati determinanti e indispensabili, sia per la deliberata programmazione della rapina, sia per la partecipazione dalle fasi della stessa seguita dall'uccisione delle vittime».

La sentenza venne pronunciata lo scorso 22 settembre e in buona sostanza accolse le richieste del pubblico ministero Valeria Sanzari; si preannuncia battaglia in sede di appello da parte delle difese.

Ma anche le parti civili, Daniele Pelliciardi con la moglie e i due figli ricorreranno al secondo grado, per ottenere subito un risarcimento. I loro avvocati avevano chiesto complessivamente 2milioni e 100mila euro. Per il gup Arthur Lleshi è «certamente credibile – spiegano gli avvocati dei Pelliciardi -, l'unico ad avere nell'immediatezza riferito l'esatta dinamica dei fatti».

Ha mentito su Stafa: lo aveva accusato del delitto, poi il 29 novembre 2007 confessa che con lui non c'era l'albanese, ma un altro. Ma da Stafa aveva ricevuto istruzioni per telefono. Sul rumeno: il suo rapporto materiale «è stato fondamentale».

Lavorava dai Durante, succube di Naim, ma era «perfettamente a conoscenza del proposito dei correi». Sia la difesa di Stafa che di Leshi hanno promesso comunque battaglia nel prossimo processo d’appello. In ogni caso il gup sposa la tesi del quarto uomo: «L'affermazione che nel massacro dei Pelliciardi siano coinvolte almeno due persone non è frutto di congetture statistiche bensì di logiche deduzioni che derivano dalla valutazione oggettiva dei dati analizzati». Tesi sempre contestata dalle difese.

 


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