MONASTIER - "La scelta di Padova non prescinde dal fatto della disponibilità di tutta l'area". Lo ha detto martedì il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rispondendo ad una domanda sull'ipotesi di una minore concessione di suolo comunale per il nuovo polo ospedaliero padovano.

Zaia ne ha parlato a margine dell'inaugurazione di una struttura sanitaria a Monastier.

"Ricordo - ha aggiunto - che Padova esce come scelta in virtù di un'analisi comparata con altre aree. Venendo meno quota parte di quegli ettari promessi ne consegue che si dovrebbe rivedere tutto.

Ma io non ho alcuna intenzione di riaprire il fascicolo dell'ospedale".

Per Zaia, dunque, "c'è un accordo firmato e occorre tutta l'area come è stata promessa".

E ha continuato su un altro tema molto sentito: "Oggi il vicepremier Matteo Salvini propone un programma organico per la gestione dell'immigrazione. E' la prima volta che sentiamo parlare di controllo delle frontiere, di dialogo con i paesi dai quali i migranti arrivano, di quote e di tanti altri aspetti compresi i centri di espulsione".

Sulla disponibilità del Veneto ad ospitare un centro di identificazione ed espulsione (Cie), Zaia ha detto peraltro che la risposta sarebbe negativa "in assenza di un programma organico". Zaia ha anche parlato di Pedemontana veneta.

Il presidente spiega di non avere "alcun timore" sulla prosecuzione dei cantieri della superstrada Pedemontana veneta, dopo le ipotesi di ulteriori verifiche sull'opera da parte del nuovo ministro alle infrastrutture, Danilo Toninelli.

"Questo cantiere - ricorda Zaia - esiste con il coinvolgimento dell'Autorità nazionale anticorruzione, la Corte dei Conti, l'Avvocatura generale dello Stato eccetera. Più trasparente di così...".

"Noi - conclude - andiamo avanti con i lavori e se qualcuno si vorrà assumere la responsabilità di fermarli non farà altro che firmare un documento".