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23 aprile 2024

Vittorio Veneto

Panoramica di “Ecosistemi di vita e di lavoro”

Confronto e prospettive sulle buone pratiche trevigiane

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Panoramica  di “Ecosistemi di vita e di lavoro”

VITTORIO VENETO - Imprenditori e dirigenti hanno condiviso esperienze di successo di welfare aziendale nella Marca Trevigiana a “Ecosistemi di vita e di lavoro”, convegno organizzato dal Coordinamento Enti Gestori nell'Aula Civica del Museo della Battaglia a Vittorio Veneto.

 

Già 150 persone lavorano da casa un giorno alla settimana, e presto diventeranno 400, alla Benetton a Ponzano. Perché, come ha sottolineato Giuseppe Cavattoni, global HR manager del gruppo, lo smart working non è più solo un'opzione. Prendersi cura del capitale umano è fondamentale anche per rimanere sul mercato ed attrarre le migliori professionalità. Lo smart working è parte del programma di welfare aziendale “Benetton per te”.

 

Assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi, microcredito etico e centri estivi per i figli sono tra i servizi garantiti ai dipendenti della EcorNaturaSì di San Vendemiano.

Dove l'obbiettivo più alto è creare un senso di comunità. “Perché il senso di comunità - ha sottolineato con entusiasmo il presidente dell'azienda del biologico Silvio Fabio Brescacin-, come diceva Adriano Olivetti, è una forza imprenditoriale che nei momenti più difficili salva l'azienda, e salva le persone”.

Un welfare aziendale a misura anche di una PMI da 40 dipendenti, con un credito welfare utilizzabile anche per la retta del nido o il corso di cucina, variabile a seconda se il dipendente sposato o no e della presenza di figli: è il sistema a regime, da qualche settimana, alla B+B International di Montebelluna, ne ha parlato al convegno la welfare manager Federica Gallina.

Il cofondatore Alberto Fraticelli ha raccontato Tre Cuori, società benefit di Conegliano, e i suoi progetti che fanno interagire mondo del sociale, economia di mercato e persone, con ricadute positive per il territorio. Un punto di forza di Tre Cuori è che i pacchetti welfare sono spendibili in praticamente tutti gli esercizi commerciali. E gli acquisti quotidiani possono generare contributi per le realtà non profit preferite dal consumatore.

 

Questi sono alcuni esempi virtuosi del cambiamento del “secondo welfare”, che integra il welfare pubblico portando una diversa prospettiva.

 

Vorrebbero promuovere questo cambiamento, ed esserne protagonisti, le quattro realtà del Coordinamento: le cooperative Fenderl, Fai e Sorgente e la Fondazione Piccolo Rifugio.

 

Oltre ad aziende profit ed imprese sociali, è fondamentale anche il ruolo delle istituzioni pubbliche.

“Ci tengo a ringraziare le aziende che, oltre al loro legittimo interesse al profitto, hanno il senso della responsabilità rispetto al territorio in cui operano”, ha detto nel suo saluto il sindaco di Vittorio Veneto Roberto Tonon.

 

“In questo momento -è un passaggio dell'intervento dell'assessore a formazione e lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan -in cui il pubblico non può più fare tutto, e ha meno risorse, le cose più interessanti in Regione le abbiamo fatte grazie alla partecipazione, e grazie all'ascolto delle realtà migliori per prendere spunto. Ed è questo che faccio anche oggi: spero di ricevere da voi stimoli per le politiche regionali”.

 

“Valuteremo come coinvolgere nella pianificazione del welfare di comunità con i piani di zona anche il mondo dell'impresa e del lavoro”, ha annunciato il direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana Pier Paolo Faronato.

 

E' intervenuto anche Floriano Zambon, sindaco di Conegliano e presidente del Comitato dei sindaci del Distretto di Pieve di Soligo.

“Nell'evoluzione del welfare – ha detto-, sia il sistema produttivo che il sistema dei servizi sociali possono dare un importante contributo. Noi enti locali collaboriamo per istituire 'circuiti virtuosi' del welfare, come è stato con la nascita della Fondazione di Comunità Sinistra Piave”.

 

Nella prima delle relazioni del convegno sono intervenuti Luca Fazzi, docente all'Università di Trento e Maura De Bon, consulente specializzato nel tema, ha presentato il Family Audit.

 


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