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19 aprile 2024

Treviso

Panoramica sul fenomeno delle migrazioni in Provincia.

intervista al Prefetto Laura Lega

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

 Panoramica sul fenomeno delle migrazioni  in Provincia.

TREVISO - La Provincia di Treviso, spesso in cronaca nazionale per attività varie, dalla cultura alle attività produttive, dal volontariato alle varie attività sociali, si è ritagliata un posto di rilievo a livello nazionale, in merito al fenomeno delle migrazioni Sicuramente a ciò hanno contribuito lo stimolo e l'impegno profusi dal Prefetto Laura Lega, a poco più di un anno e mezzo, dall' arrivo in Piazza dei Signori. Con lei è stata fatta una panoramica e il bilancio sul suo operato.

 

1) Con il nuovo Governo Gentiloni e il Ministro degli Interni Minniti, atteso entro breve in Città, sono stati resi pubblici dei passaggi, letti e interpretati da molti osservatori e dagli stessi amministratori come una nuova direzione di marcia sui migranti, auspicata dagli stessi sindaci, a iniziare da quello di Treviso, Giovanni Manildo...

Il tema complesso degli straordinari flussi migratori che stanno interessando il nostro Paese ha reso necessario muoversi con grande attenzione, coniugando solidarietà e sicurezza. In questa direzione vanno le misure di ulteriore rigore in atto. Ma centrale è anche la ricerca di un rinnovato rapporto con gli Enti locali. Con il varo recente del Protocollo Ministero dell’Interno – Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) si punta a realizzare una piena ed efficace collaborazione tra Stato e territori che, mettendo al centro del sistema di accoglienza i Sindaci, intende promuovere sempre più un’equa distribuzione dei richiedenti asilo in modo da rendere l’accoglienza sostenibile e bilanciata per tutti i Comuni. È un segnale importante, che accanto alle misure economiche riconosciute ai Comuni che accolgono - promosse proprio dalla Prefettura di Treviso - dovrebbe essere foriero finalmente di una nuova stagione che realizzi la distribuzione diffusa dei r.a. in tutto il territorio provinciale. E’ importante peraltro segnalare che la provincia di Treviso è già sotto questo profilo tra le più virtuose d’Italia poiché i centri di accoglienza sono presenti oggi in ben 41 Comuni su 95.

 

2) Com'è cambiato l'atteggiamento degli amministratori da quando è arrivata a Treviso?

Molti i temi trattati in questo anno e mezzo, ma quello di garantire la coesione sociale e quella istituzionale è stato centrale. E’ fondamentale, infatti, per dare forza al tessuto connettivo dei territori, rinsaldare il rapporto tra lo Stato centrale, rappresentato dalla Prefettura e le Amministrazioni locali ed il nostro impegno in tale direzione è stato intenso. Assistiamo oggi a un rinnovato rapporto con i Comuni e la Provincia, grazie al supporto che la Prefettura sta svolgendo sul territorio su diverse tematiche, penso alla sicurezza, come alla protezione civile, alla violenza domestica ed alle ludopatie. Consolidare la cooperazione interistituzionale ai diversi livelli di governo continuerà ad essere un obiettivo strategico: lavorare in squadra favorisce il buon funzionamento del sistema pubblico e quindi benefici per il cittadino. Dobbiamo affrontare il tema delle migrazioni in modo pragmatico e responsabile creando il minor impatto possibile per le nostre Comunità, ma senza alimentare paure e tensioni. L’auspicio è che il Piano di accoglienza diffusa condiviso dal Ministero dell’Interno e dall’Anci si realizzi presto. Nelle more però dobbiamo farci carico di garantire la sicurezza dei nostri territori, in primis evitando che rimangano senza alloggiamento e controllo i richiedenti asilo in ingresso. Per questo, in assenza di soluzioni alternative e con i bandi di gara che vanno quasi deserti, occorre trovare concrete soluzioni anche facendo ricorso alle strutture demaniali inutilizzate.

 

3) Come valuta le due recenti manifestazioni sul Montello?

La democrazia significa garantire a tutti la possibilità di manifestare il proprio pensiero. Detto questo vanno condannate le manifestazioni di violenza anche solo verbale, mentre dobbiamo ricordare soprattutto le positive manifestazioni nelle quali si è testimoniato il vero sentimento di questo territorio, lontano da ogni forma di violenza.

 

4) Negli ultimi tempi il Presidente Luca Zaia, dopo l'incontro col ministro Minniti, ha lasciato intendere che anche la Regione Veneto abbia voglia di modificare l'atteggiamento con maggiore disponibilità verso i migranti...

Tutte le istituzioni fanno la loro parte per il bene delle nostre Comunità.

 

5) Dica qualcosa sui Cie più piccoli, la stampa le ha attribuito una posizione netta...

In realtà non mi sono proprio pronunciata al riguardo, anche perché starà al Ministero darci indicazioni al riguardo.

Da tempo si parla di un possibile intervento del Governo o del Parlamento per una distribuzione che poggi su un rapporto di tre o due in mezzo migranti per ogni 1000 abitanti...

 

6) Mercoledì 18 gennaio è stata votata una mozione di maggioranza, firmata anche dall' on. le Simonetta Rubinato su iniziative in materia di gestione dei flussi migratori...

E’ quello che è stato fatto con il protocollo Ministero-Anci, di cui accennavo, che prevede una distribuzione equa, attraverso un'adesione dei sindaci, secondo il modello del sistema SPRAR, per cui tocca ai sindaci aprire i centri di accoglienza, con la programmazione di progetti di pubblica utilità.

Su tale soluzione la Prefettura di Treviso è stata un'antesignana. Noi abbiamo sottoscritto un protocollo, sin dal settembre 2015, e stiamo sollecitando i comuni, perché attivino i progetti in questa direzione. È un'iniziativa di pubblica utilità e di grande interesse per le comunità. Finora sono state coinvolte già diverse persone, sono parecchie amministrazioni comunali che le hanno attivate.

I lavori di pubblica utilità consentono di fare un salto di qualità anche nell'accoglienza. Noi dobbiamo superare un approccio emergenziale. E'questo il mio intento da un anno e mezzo, bisogna approcciare questo tema, senza puntare alla sopravvivenza del giorno dopo. Invece dobbiamo pensare a risposte strutturali di medio e lungo periodo su questo tema.

Noi dobbiamo cercare di attivare, anche in termini di utilità, le soluzioni che si possono mettere in campo. I lavori di pubblica utilità possono essere uno strumento significativo, che consente a questi ragazzi, a titolo gratuito, volontariamente, di contribuire al bene della comunità che li ospitano, da quello più elementari, come lo sfalcio dell'erba, la pittura della scuola, a progetti più impegnativi.

 

7) Può presentarci qualche soluzione già sperimentata?

Molto interessante, anche dal punto di vista identitario, il progetto varato negli scorsi mesi da alcuni comuni tra cui Casier e Casale sul Sile, che hanno organizzato cinque squadre composte da richiedenti asilo, che hanno provveduto alla pulizia del fiume Sile. Questa operazione ha avuto un valore particolarmente significativo innanzitutto perché ha creato unione e saldatura tra Amministrazioni locali per uno scopo importante per le proprie comunità, con un approccio non pregiudiziale, che può aiutare a sviluppare iniziative interessanti. E poi ha reso visibile il contributo che i richiedenti asilo pur arrivando da lontano posso dare per il nostro territorio.

 

8) Come si colloca Unindustria su questo fenomeno?

Unindustria è stato un partner importante, ha messo a disposizione degli alloggi, contribuendo concretamente a fare la propria parte su tale di tema. Inoltre ci stiamo attivando per attivare un progetto importante, che coinvolga chi ha già ottenuto lo status in alcune attività presso le aziende. Insomma c'è una partnership ben avviata. E' un progetto importante, avviato sul piano sociale, un grande patto tra Pubblica Amministrazione e mondo delle imprese, suggellato anche dalla presenza del Ministro Madia. E' un progetto ambizioso, che va oltre la stipula di un singolo protocollo, verso un cambio di passo per rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione e soprattutto per cambiarne la percezione da parte del mondo degli imprenditori.

 

9) E i sindacati?

Giocano un ruolo importante, di tutela. È un momento delicato per il mondo del lavoro, alla crescita che si sta riavviando per le imprese, occorre affiancare una reale ripresa positiva per il lavoro.

 

10) E le due Diocesi e il mondo cattolico?

Ho trovato due Diocesi molto attive, molto presenti su questo versante, con tante attività in una situazione complessa e delicata: questo è un mondo sempre più laico, sempre più difficile e quindi anche le Diocesi hanno un ruolo delicato.

Riproporre oggi il messaggio religioso è impegnativo, richiede di misurarsi ogni giorno con una realtà che è sempre più laicizzata e presa da tanti interessi. Proprio perché le sfide sono tante per il mondo cattolico, oggi riuscire ad essere religiosi e poter portare un messaggio di pace in questo momento di grande difficoltà è ancora più importante.

Anche perché in questo territorio la presenza degli stranieri è molto elevata. Supera l' 11% della popolazione residente, sono cittadini immigrati e residenti, che appartengono a religioni molto diverse. E la multiculturalità significa essere un territorio aperto a più religioni, con l'obbligo di confrontarsi con realtà diverse.

 

11) Per concludere, uno sguardo sulla nostra Provincia, a partire da Treviso...

Ho trovata una realtà esplosiva sotto il profilo culturale, le iniziative avviate dal Comune sono state importanti, dalla mostra sull'Impressionismo all'apertura del Bailo l' anno scorso, che suscita nuove sfide ed apre nuovi scenari per il turismo.

Penso in primis all’ormai prossima all'Adunata degli Alpini, con la prevista partecipazione di numeri estremamente significativi, un evento molto importante sotto il profilo identitario e storico che sarò straordinario a valenza nazionale anche per la coincidenza con il Centenario della Grande Guerra.

Ho colto in generale comunque un cambio di passo, una voglia di diventare una grande provincia anche sul piano turistico. Le iniziative avviate faranno bene non soltanto alla città di Treviso, ma potranno mettere in moto un volano positivo per tutta la provincia con benefici economici per tutti.

Da questo punto di vista la provincia ritengo debba strategicamente puntare per il futuro sulla sua straordinaria posizione logistica, essendo strategicamente posizionata in un quadrilatero meraviglioso, penso da un lato alla vicinanza con Venezia e dall’altro con Cortina, e godendo di infrastrutture come l’aeroporto Canova che le possono consentire di candidarsi per i decenni futuri a divenire un polo turistico di alto livello.

Insomma ci sono tutti gli strumenti strutturali per potercela fare, ampliando la propria offerta alberghiera ed avendo quale biglietto da visita nel mondo un prodotto di eccellenza come il Prosecco.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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